ANP: dopo tanti pugni ad opponendum dati, ne prende uno sullo stomaco


 
Nei contenziosi i “ pugni “ giuridici si prendono e si danno,  questa è la regola del “ gioco “, un “ gioco “ chiamato giustizia dove l’arbitro insindacabile è la magistratura. Nel web si può leggere come ANP si è mossa nell’ iter del concorso per Dirigenti scolastici e quanti pugni ha dato a molti insegnanti preparati. Riportiamo un   Rapporto sul concorso a dirigente scolastico pubblicato proprio da ANP e indirizzato ai docenti da Lei difesi:
Si apre una nuova fase del contenzioso: occorre allargare il fronte di resistenza ai ricorsi ( pugni giuridici dati )

Cara/o Collega,
nella accidentata vicenda del concorso a dirigente scolastico, dopo le ultime pronunce di alcuni TAR (vedi sotto) che hanno dichiarato la propria incompetenza in materia, si sta per aprire una seconda fase nel contenzioso innescato dalle migliaia di ricorsi presentati avverso l’esclusione dalle prove scritte da parte di coloro che non avevano superato la preselezione.
 
 


 

La situazione può sinteticamente essere rappresentata come segue:

·       i TAR di Puglia, Sardegna, Umbria e Campania, aditi dai ricorrenti per ottenere provvedimenti cautelari di ammissione alle prove scritte, hanno dichiarato la propria incompetenza a giudicare nel merito, rimandando i ricorrenti al TAR del Lazio, competente per gli atti delle amministrazioni centrali dello Stato;

·       il TAR Campania ha riconosciuto il 12 gennaio la sua incompetenza dopo che, all’ultimo momento utile prima dell’effettuazione delle prove, aveva ammesso agli scritti alcune centinaia di ricorrenti. Presso lo stesso TAR, il 22 febbraio prossimo, vi sarà una seconda pronuncia circa la competenza a giudicare ma, se il TAR non smentirà se stesso, dovrebbe essere confermato l’indirizzo appena adottato. Ciò comporterà che i ricorrenti interessati non potranno essere ammessi agli orali, qualora raggiungessero il punteggio minimo richiesto per il superamento degli scritti;

·       il TAR Lombardia dovrà pronunciarsi il prossimo 31 gennaio, sempre sui provvedimenti cautelari;

·       il TAR Calabria invece – unico fra tutti quelli pronunciatisi finora – ha ammesso i ricorrenti con riserva e ha confermato tale posizione, ma dovrà pronunciarsi nel merito.

Si può pertanto affermare che, pur con una sola eccezione (il TAR Calabria), la battaglia per respingere i ricorsi avverso la preselezione è stata vinta grazie al determinante intervento dell’Anp, che si impegna ad essere presente in tutte le situazioni rimaste ancora da decidere, a fianco di quanti hanno aderito finora al suo appello per contrastare ad opponendum i ricorsi presentati.

Si sta per aprire ora presso il TAR del Lazio una seconda decisiva partita, altrettanto impegnativa, che è quella delle decisioni nel merito delle censure presentate dai ricorrenti i quali, svanita la possibilità di inserirsi in massa nel concorso, tendono ad ottenere dai giudici amministrativi una pronuncia sulla richiesta di annullamento dell’intera procedura. E’ superfluo sottolineare che, ove essa venisse accolta, si avrebbe l'arresto - forse definitivo per molti anni a venire - della macchina concorsuale, con tutte le nefaste conseguenze sulle legittime aspettative dei docenti che aspirano alla dirigenza e sulle sorti delle scuole nell’immediato futuro.

Per questo occorre attrezzarci ad irrobustire ed allargare il fronte. L'Anp continua la sua azione di sostegno al concorso ed ai candidati invitando tutti gli interessati che non l’avessero ancora fatto a presentare interventi ad opponendum ed a farlo al più presto. Le istruzioni per aderire e la modulistica sono riportate di seguito.

Ciascun sottoscrittore dovrà recapitare al più presto, di persona o a mezzo Raccomandata Uno di Poste Italiane presso la sede dell’ANP, in Viale del Policlinico 129/a 00161 Roma:

·       la fotocopia di un valido documento di identità personale

·       l'attestazione di un versamento di € 125,00, effettuato con una delle due seguenti modalità:

1.    bonifico su c/c bancario (codice IBAN: IT35 J030 6905 0000 0003 3177 199 - Banca Intesa San Paolo - Filiale 1862 - P.za Barberini 21, Roma) intestato ad Anp, Viale del Policlinico 129/a, 00161 Roma; indicare come causale: "Controricorso";

2.    versamento su c/c postale n. 10662542 intestato ad Anp, Viale del Policlinico 129/a, 00161 Roma; causale come sopra;

·       il modello di procura speciale alle liti debitamente compilato e firmato in originale per essere rappresentati in giudizio dallo Studio Legale Tedeschini.

·       solo coloro che fossero stati indicati formalmente come controinteressati in uno dei ricorsi presentati dai non ammessi dovranno compilare, sottoscrivere ed inviare presso la sede ANP a Roma il modello apposito di procura a margine.

Ricordiamo che possono costituirsi in giudizio o intervenire ad opponendum tutti i docenti ammessi, sia iscritti che non iscritti all'Anp.


Oggi è il turno di prenderli i "pugni" giuridici:

Alla notizia della sentenza del Consiglio di Stato siamo rimasti in tanti senza parole e anche senza fiato, come quando si prende un pugno alla bocca dello stomaco. I pensieri e gli interrogativi si sono affollati nella testa, ma i primi sono andati ai 402 idonei, con i quali abbiamo condiviso in modo solidale l’annosa vicenda del concorso lombardo, al crollo delle speranze coltivate in questo stranissimo anno scolastico, al dolore e alla rabbia nel veder misconosciuto il risultato conseguito nel luglio scorso nelle incandescenti aule dello “Schiaparelli”, in virtù dell’affermazione di un principio “astratto”, che però brucia sulla pelle di persone in carne ed ossa.

C’è da sentirsi sconfitti e sdegnati di fronte a questo crudele gioco dell’oca che arretra i candidati, tutti senza distinzione tra chi ha superato e chi non ha superato le prove, alla casella della correzione degli scritti e affida il “rimbustamento” degli elaborati a tre alti dirigenti di quel Ministero centrale che avrebbe dovuto fornire agli Uffici regionali istruzioni e materiali adeguati e dal quale ci si sarebbe aspettati una partecipazione meno impersonale e distaccata in fase di dibattimento presso il TAR e il Consiglio di Stato.

Un gioco crudele e umiliante, che cancella un’esperienza concorsuale lunga e faticosa, mesi di preparazione e di studio, prove impegnative, un colloquio che ha sottoposto realmente a verifica le competenze e le attitudini dei candidati. Per non parlare dell’incredibile sviluppo della causa, degli atti contraddittori e dei continui stop and go che l’hanno caratterizzata, non ultima l’improvvida decisione di affidare la perizia tecnica a persona che non disponeva degli strumenti necessari per effettuarla.

Una prima domanda soprattutto sorge spontanea, anche se non ci attendiamo di ricevere risposta: perché il giudice monocratico il 3 agosto 2012 concesse la sospensiva e suggerì all’USR di predisporre gli atti propedeutici all’affidamento degli incarichi dirigenziali, con ciò evidenziando un apprezzabile sensibilità nei confronti degli interessi degli idonei e delle scuole, e invece i giudici della Sezione VI per rigettare l’appello hanno dilatato i tempi fino all’11 luglio, ignorando del tutto le conseguenze che la sentenza avrebbe provocato non solo rispetto alle aspettative degli idonei ma anche alle conseguenze che il sistema scolastico lombardo sarà chiamato a pagare nel 2013/14?

Ma merita di essere aggiunta anche una seconda domanda: perché si decide di ignorare la constatazione del perito che la grammatura delle famose buste era di sei punti superiore al limite dell’idoneità e invece si sposa la tesi che l’impiego “ordinario” delle buste da parte dei commissari rendeva possibile l’identificazione dei candidati? Quale commissario, rifacendoci sempre alla verifica ictu oculi del perito, “ordinariamente” nel trattare le buste di un concorso prima le “stira” per togliere l’aria all’interno e poi le traguarda di fronte ad una fonte luminosa naturale o artificiale? Anche a questa domanda non ci sarà risposta e invece i colleghi che hanno accettato di far parte delle due sottocommissioni la meriterebbero.

Si dice d’abitudine che le sentenze si rispettano, ma il rispetto non può coartare il diritto di non condividerle e la non condivisione comporta anche il dovere di non rassegnarsi e di farsi parte attiva nel ricercare tutte le strade che d’ora in avanti possano costituire una soluzione possibile al “caso lombardo”. A tal proposito riportiamo di seguito il comunicato pubblicato a livello nazionale, che esprime un giudizio complessivo sulla questione e definisce le linee-guida dell’iniziativa futura dell’ANP


 

Mi viene da rispondere a ANP che anche i ricorrenti sono Prof con la stessa dignità professionale dei colleghi da Lei precedentemente difesi con opportune e mirate azioni ad opponendum. Perché solo dando pari dignità a tutti gli insegnanti della scuola, la scuola acquista dignità

 

Aldo Domenico Ficara