La sorte pensionistica degli esodati
”residui”, quelli che non rientrano nella salvaguardia già fissata dal governo
Monti, è puzzle di non facile soluzione,
anche perché ancora non si capisce quale sia il loro perimetro numerico. Alcune stime indicano una platea di
260.000 persone entro il 2019, in aggiunta ai 130.000 salvaguardati dal
precedente governo. Una cifra che da sola fa capire quanto sia complicato
trovare una soluzione. Basti pensare che per i 130.000 già salvaguardati (di
cui finora, secondo gli ultimi dati Inps, solo poco più di undicimila
percepiscono già una pensione con le vecchie regole) il governo ha dovuto
stanziare la bellezza di 9 miliardi e 300 milioni di euro entro il 2020. Ma se
in Italia non va bene, negli Stati Uniti
va peggio.
Infatti, oltre oceano si profila una battaglia legale per la
bancarotta di Detroit. I gruppi che rappresentano 20mila ex dipendenti
pubblici, che vedono a rischio le loro pensioni, hanno immediatamente
dopo l'annuncio dell'avvio del procedimento da parte dell'emergency manager
Kevyn Orr e del governatore del Michigan, Rick Snyder, presentato ricorso
contro la misura.