Scrima a Invalsi: fermarsi prima di andare a sbattere

La "scuola estiva di valutazione" programmata dall'Invalsi è un'iniziativa affrettata e inopportuna. Va ripensata, un piano strategico ampiamente condiviso è la vera priorità. Dichiarazione di Francesco Scrima.
Ci sembra proprio una falsa partenza quella dell’Invalsi, con quella sua “scuola estiva di valutazione” (Vcamp) di cui facciamo fatica a capire senso e soprattutto opportunità in questo momento.
Su una materia così delicata il pensiero della Cisl Scuola è da sempre molto chiaro: abbiamo ribadito solo pochi giorni fa quanto sia indispensabile, per noi, avviare il sistema nazionale e valorizzare il ruolo delle scuole nello sviluppo di una diffusa cultura della valutazione.
Con altrettanta chiarezza, diciamo oggi che l’iniziativa assunta dall’Invalsi, per come è strutturata e per i tempi in cui si propone, è improvvida e intempestiva a tal punto da risultare avventata.
Nessuno discute la necessità di costruire le competenze necessarie a sostenere i processi autovalutativi e valutativi che devono interessare ogni scuola: non si può tuttavia invertire l’ordine dei passaggi da compiere, il primo dei quali è definire un piano strategico condiviso in cui siano chiariti obiettivi, modalità, ruoli e risorse da mettere in campo.






Un piano al quale dovrebbe fare riferimento, peraltro, anche la direttiva del ministro prevista proprio dal Regolamento come indispensabile atto di indirizzo. Dopo, e non prima, e con criteri di assoluta trasparenza, si può pensare ad azioni più specifiche, come lo può essere una selezione finalizzata a eventuali team di supporto. Né si può portare a regime una soluzione avviata in forma sperimentale prima che la stessa si sia conclusa e sia stata, a sua volta, “valutata”.
Oggi per noi - e anche questo l’abbiamo scritto pochi giorni fa - la priorità è ristabilire un clima di dialogo costruttivo con le scuole, evitando di fornire ulteriori pretesti a chi non aspetta altro che l’occasione per gettare benzina sul fuoco di inutili polemiche. L’Invalsi e il MIUR ci riflettano e adottino l’unica decisione che ci sembra oggi sensata: fermarsi, prima di andare a sbattere.

Roma, 16 luglio 2013

Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola


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