Se gli impoveriti fossero F-35

MESSAGGIO APERTO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA


Illustre Signor Presidente,

La ringraziamo per aver dimostrato apertamente, senza ipocrisia, a seguito della decisione presa dal Consiglio Supremo della Difesa da Ella  presieduto, che se i poveri (gli impoveriti), in particolare, l'armata dei milioni di giovani senza alcuna prospettiva  di occupazione  futura, fossero una squadra di F-35 farebbero l'oggetto privilegiato di massicci investimenti; se il lavoro fosse un  F-35 ci sarebbero tanti miliardi da "spendere" in barba al "debito" pubblico;  se le scuole fossero una pattuglia di F-35 esse sarebbero rapidamente modernizzate e potenziate; se gli ospedali fossero principalmente dei luoghi di morte e non di cura essi riceverebbero una valanga di miliardi di euro; e, infine,  se il Parlamento italiano fosse uno spazio aereo di guerra anziché uno spazio pubblico dove il popolo sovrano è democraticamente rappresentato (almeno in Italia....) le sue risoluzioni non  sarebbero rigettate perché  accusate, anche da Lei, supremo garante della Costituzione italiana che all'art.11 afferma che l'Italia  ripudia la guerra ed all'art.1 che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, di costituire un veto "su decisioni operative e provvedimenti tecnici che, per loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali dell'Esecutivo”.







Se v'è stata prevaricazione da parte di una istituzione non è certo il Parlamento ad averla compiuta.
Grazie ai membri del Consiglio Supremo della Difesa per aver reso chiaro, ancora una volta, che la ricchezza dei mezzi esiste per le opere di guerra (pardon, di pace....)  ed è proprio per questo  che essa è fabbrica di impoverimento rendendo scarsi i mezzi per le opere di giustizia. Grazie per aver messo in evidenza che le logiche del dominio dei potenti e dei loro interessi hanno prevalso, anche sotto la Sua presidenza, sulle logiche dei diritti dei cittadini ad una vita umanamente degna e dei diritti dei popoli alla democrazia.



Gruppo promotore dell'iniziativa "Dichiariamo Illegale la Povertà/ Banning Poverty 2018"
Paola Libanti, Elisabetta Angelucci (Ass.Monastero del Bene Comune); Riccardo Petrella (Prof. Emerito Università di Lovanio); Silvano Nicoletto (Comunità Stimmatini di Sezano); Alessandro Mazzer, Giovanni Ceriani (Università del Bene Comune); Bruno Amoroso (Prof. Emerito Università di Roskilde); Elisa Kidané, Jessica Cugini (Rivista Combonifem); Guido Barbera (CIPSI - Coord.Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale); Nicola Perrone (Rivista Solidarietà Internazionale); Nicoletta Teodosi (Collegamento Italiano Lotta alla Povertà - European Anti Poverty Network); Eugenio Melandri (Assessore comunale, Genzano); Alex Zanotelli (Comboniano); Roberto Musacchio, Patrizia Sentinelli (Rete Altramente); Giampaolo Petrucci (Rivista ADISTA); Gloria Adami (COSPE - Cooperazione per lo Sviluppo Paesi Emergenti); Antonio Morreale (Fondazione Culturale Responsabilità Etica); Achille Rossi (Doposcuola di Riosecco); Enzo Rossi (Rivista Altrapagina); Sergio Caserta (Circolo Il manifesto di Bologna); Vittorio Capecchi (Rivista Inchiesta); Antonio Vermigli (Rete Radié Resch); Michele Dorigatti (Saggista)

NB Le associazioni/riviste menzionate   sono solo l'organizzazione di riferimento.