CONCORSOPOLI: COINVOLTI ANCHE ALCUNI TRA I SAGGI DI LETTA?

di Lucio Ficara
Che tristezza, dove ti volti a guardare trovi il putridume emergere. E' un vero e proprio schifo.Se fosse vera la notizia riportata su Repubblica.it,, sul fatto che alcuni dei saggi , chiamati da Letta per sviluppare le riforme costituzionali, sono indagati per associazione a delinquere, falso e truffa aggravata, e  se fossero realmente responsabili dei reati di cui sono accusati, ci vorrebbe una "palingenesi" da cui rifondare uno Stato civile. Il timore, conoscendo il nostro Paese e il sua marcescenza politica e civile, è che sia tutto vero.

DA REPUBBLICA .IT

È una storia antica quanto i baroni. Ma i nomi e i numeri, stavolta, fanno più rumore. Hanno trafficato in cattedre universitarie, sostengono la Procura e la Finanza di Bari. In almeno sette facoltà di diritto, pilotando concorsi per associati e ordinari.


Denunciati a vario titolo al pm barese Renato Nitti per associazione a delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata, trentacinque professori ordinari, cinque dei quali nell'elenco dei 35 saggi scelti da Enrico Letta per accompagnare il progetto di riforma costituzionale. Parliamo di Augusto Barbera (Università di Bologna), Beniamino Caravita di Toritto (La Sapienza di Roma), Giuseppe De Vergottini (Università di Bologna), Carmela Salazar (Università di Reggio Calabria), Lorenza Violini (Università di Milano).



Sono stati tirati in ballo per due concorsi. Quello da ordinario di diritto costituzionale bandito dall'Università Europea di Roma e quello da associato in quel di Macerata. Segnalati nell'indagine anche l'ex Garante per la privacy Francesco Pizzetti e l'ex ministro per le politiche europee Anna Maria Bernini (concorso da ordinario di diritto pubblico comparato dell'Università europea di Roma). De Vergottini trasecola. "Posso serenamente escludere di aver mai pilotato un concorso o aver avuto interesse recente in un mio allievo".Pizzetti si dice altrettanto sereno. "Mai sono intervenuto. Né avrei potuto". Tutt'altro che stupito Caravita di Toritto. "Il professore è estraneo a ogni accusa",  dicono gli avvocati Renato Borzone e Nicola Quaranta.