Adolf Hitler e l'educazione fisica nella scuola

In uno Stato nazionale, la scuola deve lasciare libero per l'educazione fisica un tempo di gran lunga maggiore. Non è necessario riempire i giovani cervelli d'una zavorra di cui, come insegna l'esperienza, riterranno solo la minima parte.
Adolf Hitler, La mia battaglia, 1925/26
Dall'enciclopedia dell'Olocausto si può leggere che le scuole giocarono un ruolo importante nel disseminare le idee naziste tra la gioventù tedesca: mentre i censori toglievano certe letture dalle classi, gli educatori tedeschi introducevano nuovi testi che insegnavano agli studenti l'amore per Hitler, l'obbedienza allo Stato, il militarismo, il razzismo e l'antisemitismo. Fin dai primi giorni di scuola, i bambini tedeschi venivano imbevuti del culto di Adolf Hitler e il suo ritratto era un oggetto comune nelle aule tedesche. I libri di testo, inoltre, spesso contenevano storie che descrivevano l'emozione provata da un bambino la prima volta che aveva visto il leader tedesco.
Giochi da tavolo e altri giocattoli per l'infanzia vennero anche usati come strumenti per diffondere la propaganda politica e razziale tra i giovani tedeschi, nonché per inculcare nei bambini la cultura militarista. Sempre dall'enciclopedia dell'Olocausto ( http://www.ushmm.org/wlc/it/article.php?ModuleId=10007820 ): " La Gioventù Hitleriana univa lo sport e le attività ricreative svolte all'aria aperta con l'insegnamento dell'ideologia. Analogamente, la Lega delle Giovani Tedesche propugnava attività atletiche di gruppo, come la ginnastica ritmica, che le autorità tedesche responsabili delle politiche di salute pubblica ritenevano meno pesanti per il fisico femminile e più adatto a preparare le giovani donne alla maternità. Le esibizioni pubbliche di tali principii incoraggiavano altri giovani, sia ragazzi che ragazze, a rinunciare alla propria individualità e ad abbracciare gli obiettivi della collettività ariana ".