LA DIVERSITA' E' ANCORA UNA RICCHEZZA?...nel mondo biologico sembra di si.


L'impianto didattico modulare delle lezioni (di cui non ringrazieremo mai "abbastanza" Berly e Bas) e l'aggancio alle competenze e le sue declinazioni, serve al massimo per i corsi "last minute" della scuola guida. 
La frantumazione degli "indicatori" alla ricerca della "misurazione" ovviamente "oggettiva" dei "livelli", da una parte è rassicurante per l'organizzazione e i suoi "operatori" ma dall'altra parte è rassicurante anche per una "certa società" che ha molto bisogno di misuratori e "crocettatori", dove lo spazio per il "pensiero divergente" o laterale, deve essere nullo o quasi, cioè assolutamente compatibile in un processo di "total quality" (TQM) a "pixel zero". 
Non serve la "vision", servono solo dei "piccoli pezzetti", la Scuola deve diventare la patria della deconcettualizzazione per svolgere la sua funzione sociale nel nuovo millennio, cioè per il mantenimento di una società e la costruzione di "certi valori" e "certi diritti".
Il "cittadino" lascia il posto allo "yes-man", che deve essere "glocale" in modo che possa accettare tutto e il contrario di tutto a ogni latitudine. 
La Scuola cede al "centro di addestramento" e pazienza se la "profilatura" delle competenze in uscita è asincrona rispetto al "movimento del mercato" in fondo nel mondo "standardizzato" quello che conta è "l'appiattimento sui valori" e poco le competenze (io non sono medico, ma dopo un corso con gli informatori farmaceutici di 6 mesi diventerei, ne sono sicuro, un ottimo e qualificato "medico di base").
La cultura cede al "nozionismo" da rischiatutto, in linea con l'affermarsi dell'investimento finanziario su quello industriale, il deterministico "sacrificio dell'attesa" cede al risultato aleatorio  dei profitti finanziari che ovviamente sono custoditi nei "paradisi fiscali".
Il metodo alla "fortuna" naturalmente "cieca".
La scienza alla "credulità popolare".
"L'ascensore sociale" alla lotteria, la costruzione dell'uomo, della persona e della realtà sociale cede al "predestinato".
La società degrada verso la "setta". 
Qualcosa aveva intuito Max Weber quando aveva visto una certa contraddizione nello sviluppo della "burocrazia" che al fine di distribuire "diritti a tutti" avrebbe inesorabilmente limitato la libertà personale attraverso l'incasellamento e la "standardizzazione".
Quindi come la creatività del processo educativo lascia lo spazio al "teaching test", analogamente la qualità del prodotto cede alla qualità del processo che rende "conforme" anche l'imbottigliamento dell'acqua proveniente dalla Terra dei fuochi.
In modo apparentemente irreversibile, il sapere lascia lo spazio alle "modalità trasmissive" (prassi oserei dire assolutamente "doverosa" nella "società dell'immagine e della comunicazione" patria della De Filippi)....cioè quello che qualcuno chiama, tirandosela un pò, "la via dionisiaca" all'introduzione delle tecnologie digitali nel processo educativo, contrapposta alla "via apollinea" che non funziona per carenza di investimenti nell'istruzione ma anche per la presenza di troppi "esecutori" (che facilmente raggiungono gli obiettivi solo "alla carta").
In fondo si stanno ponendo le basi per il "crash del sistema" in modo irreversibile: 
la Storia insegna che la distruzione con bombardamenti a tappeto di Stalingrado impedì agli stessi tedeschi di conquistarla ... alla fine il "non un passo indietro" dei soldati russi pose le basi grazie al delirio "performante" della Blitzkrieg, per la sconfitta irreversibile del sistema nazista.
Il resto lo fecero le retrovie "rumene" e "italiane" che si sciolsero come neve al sole....per questo occorre resistere e resistere e resistere...il sistema pone da solo, con i suoi "pretoriani" un pò grotteschi, le basi per il suo "failure system", direi è quasi matematico.

P.S.
"Il sapere è dissolto nel saper fare, peraltro non si sa bene cosa." (Giorgio Israel)