RISPOSTA DI UN DOCENTE MEDIO DELLA SCUOLA ITALIANA di Giancarlo Memmo


LETTERA APERTA A UN DOCENTE CHE CREDE CHE I PRESIDI SIANO O DIVENTINO "PADRONI"(ndr: e le considerazioni in rosso del docente non ancora convinto delle argomentazioni del preside):

Gentile Docente,
ho avuto modo di leggere, per caso, un suo commento indignato sul fatto (non certo corrispondente alla realtà attuale così come a quanto previsto nella riforma ipotizzata) che i presidi potranno scegliere i docenti diventando così come dice Lei "padroni". (ndr: la chiamata dagli albi territoriali, la distribuzione ai 2/3 dei “meritevoli”..ecc. come la vogliamo chiamare?...efficienza marchionniana va meglio?...aziendalismo eataly alla Farinetti?.... )
Faccio il preside, poi dirigente, dal 1992, conosco Lei e tantissimi docenti di valore per il loro lavoro nella scuola e per la loro alta competenza e sono perciò rimasto sorpreso dal suo spaventato commento. (ndr: ricordo un bellissimo sketch del comico Corrado Guzzanti che imitando Luttwak spiegava che la “democrazia” nel “sistema maggioritario” permette solo due opinioni, che poi sono uguali, quella di destra e quella di sinistra, diceva “se tu non ti fai eleggere, non puoi avere una tua opinione”….quindi se esprimi una tua opinione commetti il reato di lesa maestà?...)
Quando mai i presidi potranno esercitare un compito che pure in altri Paesi europei (civilissimi dove le rilevazioni-misurazioni degli apprendimenti indicano livelli ben più elevati di quanto accade da noi) è la pratica normale? Quando mai è stato possibile anche solo verificare le conoscenze o le competenze disciplinari, relazionali, comunicative dei docenti che entrano a scuola secondo procedure che forse per Lei vanno definite "costituzionali" ma che invece consistono in un meccanismo burocratico amministrativo infernale, incomprensibile anche per un esperto di labirinti o di enigmistica. (ndr: dell’estero prendiamo sempre quello che ci fa comodo e in modo approssimativo, ormai inutile replicare. Sulle procedure costituzionali dei concorsi pubblici, che cosa possiamo dire? Ah si sono un meccanismo infernale che nulla hanno a che vedere con quelle delle buste trasparenti, delle ricorrezioni con esiti diversi alternativi, dell’annerimento dei pallini in par condicio dell’errore, ecc. ecc., questa cosa si chiama “doppio pesismo” o ipocrisia…ma non importa. Occorre cambiare l’art.97 della Costituzione).
Quando mai è stato possibile controllare (non dico valutare parola che è tabù, vietata nella scuola italiana dove solo gli studenti vengono valutati) il lavoro dei docenti in termini non solo quantitativi, figuriamoci qualitativi! (ndr: chi non conosce la normativa vigente non conosce l’esistenza del “comitato di valutazione” all’interno della scuola e ha un’idea vaga e approssimativa, di solito costruita quasi esclusivamente in base a quello che gli assistenti amministrativi e le segreterie, fatte da personale “pratico”, possono produrre. Si preferisce “il matrimonio amministrativo con il dsga” in quanto è molto più rassicurante anche sotto il profilo della responsabilità contabile…)
Libero insegnamento in libero Stato, tutela assoluta per tutti, impunità totale anche di fronte a casi grotteschi (ndr: impunità è come dire un termine  “politically and pedagogicamente incorrect” …allora a quando l’alza bandiera mattutina e la reazione fisica?...e chi non ce la fa e non è “performante”? ..stacchiamo la spina per evitare l’accanimento?..): l'insegnante di Liceo, italiano e latino, che non ha mai, dico mai, in corso d'anno proposto una sola lezione di latino e che, chiamata e dare spiegazioni, fa scrivere al suo avvocato (c'è sempre l'avvocato o il sindacato) che questo suo non far nulla attiene alla libertà di insegnamento; oppure l'insegnante precaria di matematica e fisica nei Licei che entra in classe e come prima cosa spegne la lavagna multimediale e il computer "perché fanno venire il cancro" e invece che fare matematica mette film pescati a caso per tenere occupata la classe e sul registro scrive commenti sgrammaticati da analfabeta. Saranno casi isolati? Non isolati, perché c'è anche l'insegnante di inglese che è passata dalle medie al Linguistico e che in classe formulando le frasi più banali si esprime con " I have forty years old!" . Allora cosa si fa in questi casi? Si chiede la visita ispettiva che non arriva perché non c'è più un numero di ispettori adeguato e se arriva, dopo sei mesi, la visita si conclude con una relazione che tarda altri quattro mesi e che dice che l'insegnante va aiutata magari affiancata da altri più capaci (?) e che magari la si può collocare in diverse classi per "distribuire il danno"! (ndr: e gli insegnanti che ad esempio nelle classi pollaio hanno stranieri NAI e insieme hanno DSA e BES ? Nel caso hanno una marea di ripetenti? ...con la stessa logica che impedisce al preside-manager di raggiungere, è il caso di dire “i suoi” risultati, anche loro possono alzare le spallucce è dire “non ce la possiamo fare”…dateci gli strumenti…ah loro no?....che strano non mi sorprende).
E ancora potrei andare avanti con casi che, se per fortuna sono un numero non infinito (ndr: il 30% di 700.000 dovrebbe fare 210.000 anche questi “immeritevoli” ex lege sono un numero “non infinito” sicuramente ingiusto ma molto grottesco e inaccettabile) nelle scuole (in tutte!), sono comunque in numero sufficiente per scatenare proteste e conflitti da parte di genitori e di studenti che rivendicano il loro diritto ad una istruzione decente. (ndr: lo stesso artifizio retorico alla matriciana, lo possiamo fare prendendo i presidi che vanno a fare le vacanze nei paradisi…. magari a carico della Scuola, quelli che attivano l’intramoenia per i corsi di recupero, quelli che si fanno scorazzare da chaffeur ata, quelli che chiedono “prestazioni non lavorative”…insomma le cronache sono piene di fatti esecrabili, ma le generalizzazioni sono solo strumentali a chi non ha argomenti o è incapace di comprendere)
E Lei gentile Docente evoca i sindacati. Questo sorprende ancora di più perché questi sindacati sono tutti indifferenziatamente per la difesa strenua anche degli incapaci (perché parliamo di incapacità), difesa degli indifendibili e chi è chiamato in causa, fino ad essere anche minacciato, non è l'ignavo, non è l'assenteista, non è chi ha letteralmente scambiato una professione impegnativa e difficile come quella del docente per un impiego da svolgere al ribasso: chi viene chiamato in causa come il vero cattivo è proprio il preside con i suoi "superpoteri"( ndr: le colpe dei sindacati sono note ai docenti e ai lavoratori che le pagano sulla propria pelle durante la loro attività professionale…meno pubblicizzate sono le colpe dei sindacati dei presidi….ovviamente sempre ammesso che ci siano….Diciamo che è la stessa logica che sottende chi critica la nostra Costituzione perché “è vecchia” ma ovviamente non ha fatto nulla per attuarla….anzi…Quindi la Costituzione, il Sindacato, non sono immuni da critiche ma demolirli in cambio “dell’avventura” che si sa perfettamente dove porta, mi pare un’operazione diciamo “politically incorect” e purtroppo nella meravigliosa società che viene avanti ci sarà sempre più bisogno di “difesa dei diritti essenziali” e sempre meno di “cosmesi dei diritti”, forse di più sindacalismo di base e di meno sindacalismo “dirigenziale”, anche solo guardando la curva della distribuzione del reddito nazionale).
Ma quali presidi padroni! Presidi vittime di un sistema bloccato che ora arriva a mentire mettendo in piedi questa bufala del preside che decide, il preside che si vedrà arrivare un precario che da anni non mette piede nella scuola, un precario che non conosce nulla del sistema così complesso, del funzionamento di un mondo che deve avere al centro il diritto di alunni e studenti, la loro istruzione non gli interessi di tipo assistenziale di una categoria che professionalmente non è neppure obbligata per contratto a seguire e a curare la propria formazione (ndr: la formazione a spese esclusive dei docenti è molto rinomata, la dimostrazione di prova provata è il fiorire di numerosissime iniziative editoriali e imprenditoriali portate avanti anche da soggetti sindacali, tutti nessuno escluso. Inoltre spesso il piano delle attività formative che dovrebbe essere fatto all’inizio dell’anno scolastico in collegio dei docenti è “soprasseduto” dal preside per ragioni che chiunque vagamente lavora nella scuola può conoscere. Certo i docenti che fanno formazione non sono la totalità o magari la fanno solo da precari in una parte della loro vita lavorativa. Mentre i dirigenti scolastici?...).
Ho scritto di getto per la sofferenza mia e di tanti miei colleghi: dirigenti privi di strumenti che non chiedono affatto potere ma strumenti di governo, (ndr: qui c’è un po’ di confusione, astrattamente il potere o c’è o non c’è, quello a cui si riferisce la richiesta  del preside è “il potere giuridico” che si sostanzia “in strumenti” efficaci a porre “effetti giuridici” nella sfera dei terzi…quindi i presidi chiedono “poteri giuridici”, esattamente quelli per cui protestano i docenti..) colleghi appassionati e preparati che da anni lavorano anche 12 ore al giorno per tenere alto il livello della qualità degli apprendimenti della propria scuola. Strumenti non potere (ndr: vedi sopra), strumenti per gestire e organizzare un sistema che ogni giorno vede negata quella indispensabile autonomia soffocata da continue molestie burocratiche e amministrative messe in piedi da un Centro che non demorde, molestie funzionali al mantenimento e alla conservazione di un passato che continua a far danni al respiro del servizio di istruzione, al diritto costituzionale che non consiste nella garanzia del posto di lavoro( ndr: per chi conosce anche vagamente la normativa, sa perfettamente che tali garanzie non esistono più già oggi, quello che forse desidera il preside è non essere chiamato in giudizio a risarcire personalmente in caso di soccombenza, ma i magistrati visto l’aria politica che tira mi pare non sarebbero d’accordo, quindi è una battaglia sindacalmente e politicamente persa) e nell'antagonismo sindacale ad ogni iniziativa, che non consiste nella negazione del merito ma proprio il contrario: consiste nella tutela e nella difesa di chi è meritevole, di chi si adopera per innalzare l'istruzione, l'apprendimento, la cultura nel nostro povero Paese (ndr: nel DEF è previsto un taglio secco alle spese per l’istruzione, ci sono i soliti 500 milioni di euro per le private e le tabelle di sviluppo retributivo “del merito” mostrano che stiamo parlando dei “vecchi scatti di anzianità” applicati solo ai 2/3 dei docenti mentre gli altri vanno avanti con il contratto scaduto fino al 2017…ovviamente in attesa delle briciole di emendamenti).
La ringrazio e mi scuso per il tempo che mi avrà dedicato, il rispetto che ho per Lei e per il suo lavoro mi imponeva di scriverle.
Con stima la saluto cordialmente.



p.s. Ovviamente mi sembra chiaro che tutta la storia del preside "che assume" sia creata per poter dar via alle prossime e aprioristiche e preventive proteste sindacali e continuare in quell'opera di isolamento che contribuirà mettere (ancora di più, dove questo accade e in molte scuole accade) i docenti "contro" il loro dirigente. Bel risultato no? (ndr: ma le capacità comunicative del dirigente scolastico? La sua equità? Le sue 12 ore giornaliere dedicate anche a migliorare gli apprendimenti e la curvatura dei risultati dell’INVALSI?..in una parola la sua leadership?...non pervenute mi pare.  Diceva Basaglia: è il potere che vince sempre, noi non possiamo vincere contro il potere ….tuttavia possiamo convincere, quando “convinciamo” determiniamo una trasformazione irreversibile. Qui mi pare che siamo fermi al massimo “all’autoritarismo”, la strada per “l’autorevolezza” è ancora lunga e irta di difficoltà).