Oculus Rift: la realtà virtuale a scuola per friggere una volta per tutte il cervello agli studenti


Oculus Rift è uno schermo da indossare sul viso (in inglese HMD, head-mounted display) per la realtà virtuale. Le sue caratteristiche sono la bassa latenza e un ampio campo di visuale. Sviluppato da Oculus VR, ha ottenuto un finanziamento di 16 milioni di dollari di cui 2,4 milioni dalla campagna Kickstarter. La società è stata fondata da Palmer Luckey e dai cofondatori di Scaleform. Il kit di sviluppo è in corso di uscita commerciale. Il 25 marzo 2014 la società è stata acquistata da Facebook. Il 6 gennaio in seguito alla presentazione della versione definitiva del Rift al CES 2016 vengono svelati i prezzi, fissati per l'Italia a €699 e la data di uscita per il 28 marzo 2016 , che è stata spostata prima ad aprile e successivamente a maggio. Lo stesso giorno sono state aperte le prenotazioni e la prima scorta di unità del visore disponibile dal 28 marzo è andata esaurita in 14 minuti. L'arrivo di Oculus Rift nel 2016 è valido solo per 20 paesi: Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Islanda, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia,Regno Unito, Spagna, Svezia, Stati Uniti, Taiwan, mentre negli altri (Austria, Portogallo, Svizzera e Russia) sarà disponibile dal 2017. A tal riguardo in un articolo pubblicato su Vita (http://www.vita.it/it/article/2016/01/07/qui-majorana-la-prima-scuola-con-loculus-rift/137842/ ) si scrive: “ Immergersi dentro una cellula, nel sistema solare o nella Cappella sistina. Direttamente dal banco di scuola, grazie a una postazione mobile di realtà virtuale. L’ Oculus Rift, il visore “made in” Facebook, non è ambito solo dai videogemers: c'è chi lo usa anche per la didattica. Da poche ore si sono aperte le prenotazioni di Oculus Rift: dopo i primi 15 minuti di disponibilità la distribuzione fissata per marzo è passata ad aprile e alle 9,20 di questa mattina si andava già a giugno. L’IISS Majorana di Brindisi è la prima scuola italiana ad averne uno: è arrivato a novembre, altri 6 arriveranno con i preordini fatti nelle settimane scorse e ieri, arriveranno fra febbraio e aprile. Con queste postazioni mobili di realtà virtuale «i ragazzi si immergono in contenuti di biologia, chimica, astronomia e storia dell’arte», spiega Salvatore Giuliano, dirigente del Majorana (in foto). «Altri contenuti però li stiamo progettando insieme a una società del Salento, lavorando su opere d’arte e musei della zona» “. Tutto bene dunque ? Penso proprio di no! Immaginiamo l’uso didattico dell’ Oculus Rift: tutti i nostri studenti inghiottiti nella realtà virtuale di un device.  Addio immaginazione, ragionamento e soprattutto attenzione. Oserei dire: la sfrenata corsa alle tecnologie nella scuola potrebbe trasformarsi in una devastante patologia metodologica con gravi effetti collaterali di cultura e logica razionale. Forse, volando tecnologicamente basso, sarebbe più indicata una classica lezione frontale con lavagna di ardesia e gessi colorati.

 

Aldo Domenico Ficara