La cronaca di un episodio di violenza
fatta ad una insegnante è riportato nel sito web del Giornale di Sicilia. Nell’articolo
viene descritto l’atto sconsiderato. Il 28 ottobre scorso, all'interno dell'istituto comprensivo Karol
Wojtyla di Siracusa, il padre di una studentessa delle scuole medie ha deciso di
farsi giustizia da solo. Durante le lezioni del mattino, l'uomo è
entrato in istituto e si è catapultato
nella classe dove si trovava
l'insegnante, colpevole di aver rimproverato in precedenza la figlia, e davanti agli studenti, dopo aver spiegato le
sue ragioni, avrebbe sferrato un pugno
in pieno volto alla docente. Fatto l’atto di violenza è andato via,
uscendo dall’istituto scolastico. Inutili i tentativi del personale
scolastico di fermarlo. L'insegnante che non ha voluto denunciare il genitore ha
riportato un escoriazione al mento. Detto il fatto è indicativo fare la seguente osservazione: se la famiglia è il primo contesto formativo, la scuola è il primo luogo di socializzazione allargato per la formalizzazione e la sistematizzazione dei percorsi educativi. È nella scuola che genitori, insegnanti, operatori scolastici ed esperti dovrebbero incontrarsi, parlarsi per concorrere alla ricerca di una visione comune sull’idea di studente, dei suoi bisogni reali, dei progetti e dei percorsi condivisi per la sua crescita e per il suo sviluppo armonioso. Pertanto ogni azione di violenza all’interno di una scuola deve essere condannata senza se e senza ma.
Aldo Domenico Ficara