Dal referendum costituzionale alle scuole paritarie se-dicenti pubbliche


Di Vincenzo Pascuzzi


Curzio Maltese è “convinto da mesi che il No al referendum trionferà il 4 dicembre” e  che “Dopo il referendum comunque vada sarà un declino”. Ancora pochi giorni e poi conosceremo l’esito. Comunque vada appare anche sicuro che Stefania Giannini dopo il 4 dicembre dovrà lasciare il Miur. Renzi ha provato a sacrificarla già nelle settimane passate, per attenuare le ostilità del mondo della scuola verso la legge 107 con una “operazione recupero docenti” finalizzata al referendum. Indubbiamente Giannini ha le sue non poche responsabilità e colpe, ma il comportamento di Renzi è apparso troppo disinvolto e spregiudicato. Il vero padre-padrone della c.d. Buona Scuola è  stato e rimane lo stesso Matteo Renzi che dall’inizio se n’è intestata la paternità e ha portato subito all’incasso i meriti futuri, che poi non ci sono stati, si è appuntato sul petto in anticipo medaglie di battaglie poi  perse. Stefania Giannini è stata relegata quasi al ruolo di controfigura o di comparsa. Altra vicenda che ha dovuto subire Giannini è quella relativa ai finanziamenti alle scuole paritarie cattoliche. Valorizzando a proprio tornaconto l’incombente referendum, le lobby virtuose (?) delle paritarie devono aver fatto potenti pressioni e insistenti condizionamenti fino ad ottenere contributi statali per 500 milioni, quasi il doppio dei 272 milioni del 2014. Ma alle paritarie ciò non basta, dicono che è una goccia o equivale a un piatto di lenticchie. Giannini ha dovuto giustamente ribattere: “Questo è il massimo, a normativa vigente che noi potessimo ottenere“. La normativa vigente significa Costituzione, art. 33, con il ben noto vincolo “senza oneri per lo Stato” e la legge 62/2000 di incerta costituzionalità, pasticciata, incompleta. Le scuole paritarie cattoliche dimenticano, cercano di nascondere la realtà: il fatto cioè che non sono scuole pubbliche, ma organizzazioni private. Anzi cercano di accreditarsi proprio come scuole pubbliche per rivendicare contributi che la “normativa vigente” non consente. I 500 milioni ottenuti sono una deroga indebita, mal tollerata, se non proprio un abuso. In proposito, commette palese errore, oppure esercita furbizia o inganno, chi scrivendo articoli continua titolare “Le scuole paritarie? Non sono private, ma pubbliche come le statali!” oppure “Viaggio nella scuola pubblica (statale e paritaria) italiana”, e sottolinea anche: “il termine ‘scuola privata’ non è applicabile alle scuole paritarie, pena l’auto-certificazione di ignoranza crassa da parte di chi lo fa”. Che non si tratti di “auto-certificazione di ignoranza crassa” altrui ma di testimonianza di verità lo stabilisce la stessa l. 62/2000 all’Art. 1, c. 1. “Il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall'articolo 33, secondo comma, della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali. ….”. La paritarie cattoliche non appartengono di certo agli enti locali e non possono quindi che essere scuole private. L’etichetta di “auto-certificazione di ignoranza crassa” ritorna perciò come rude boomerang contro chi l’ha lanciata (Anna Monia Alfieri, per essere espliciti!). Con la normativa vigente non si potrà arrivare alla parità economica completa (cioè contributi statali per circa 6 mld di euro/anno) auspicata da  AGeSC, Fidae, CdO-Foe, Fism e Agidae con il sostegno Cei/Bagnasco (ma non di papa Bergoglio), non si potrà andare oltre i traguardi già raggiunti.  Infatti c’è chi sta pensano di ricorrere alla Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU). Altra questione da sgombrare è quella del fantomatico e miracoloso “costo standard”, voucher o buono scuola, che farebbe risparmiare allo Stato (udite, udite!) ben 17 miliardi di euro/anno. Anche se supportata dal saggio-pamphlet “Il diritto di apprendere”, confezionato ad hoc, appare più come improbabile favoletta che come proposta seria ed applicabile. Anche per questo motivo Matteo Renzi non ha mai risposto – almeno pubblicamente - alla accorata lettera aperta inviatagli un anno fa,  il 13.12.2015, dalla sua ammiratrice e  “coetanea quarantenne” A.M. Alfieri. La citata lettera aperta concludeva con le seguenti domande:  “Visto ciò, che cosa aspettiamo? A quando il risparmio dei 17 miliardi all’anno? A quando la libertà di scegliere, per me che pago le tasse, la buona scuola pubblica, paritaria o statale, per mio figlio? Quando mi arriva ‘sto bonus del costo standard? So già dove spenderlo!... Ho adocchiato la scuola!”

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Alcuni link attinenti

1) 5 motivi per cui vincerà il No
Pubblicato: 24/11/2016
http://www.huffingtonpost.it/curzio-maltese/5-motivi-per-cui-vincera-il-no_b_13199554.htm

2) La stagione renziana è finita, fatevene una ragione
Pubblicato: 22/06/2016


3) Dopo il referendum comunque vada sarà un declino
Il Venerdì di Repubblica – Il Venerdì di Repubblica – 25 nov. 2016 – pag. 7

4) Giannini sotto attacco di Renzi, ma lei si difende: Errori? no, colpa dei giudici

5) AP (Area Popolare): fondi per le scuole paritarie private / mini dossier
http://www.retescuole.net/wp-admin/post.php?post=16148&action=edit

6) Le scuole paritarie? Non sono private, ma pubbliche come le statali!
di Anna Monia Alfieri - 9 gennaio 2016
http://www.tecnicadellascuola.it/item/16900-le-scuole-paritarie-non-sono-private-ma-pubbliche-come-le-statali.html
 

7) Viaggio nella scuola pubblica (statale e paritaria) italiana
di Anna Monia Alfieri – 16 novembre 2016


8) Paritarie in crisi nera, chiuse 400 scuole. Governo in soccorso: gli studenti costano poco
di Alessandro Giuliani ,  La Tecnica della scuola  – 23.11.2016


9) Anna Monia Alfieri, Lettera aperta al premier Renzi (13 dicembre 2015)
http://www.tecnicadellascuola.it/item/16416-caro-matteo-ti-scrivo-lettera-aperta-di-anna-monia-alfieri-al-premier-renzi.html
http://www.nonprofitonline.it/Default.asp?m=0&id=466&id_n=6537
http://www.nonprofitonline.it/detail.asp?c=1&p=0&id=3846

10) Scuole paritarie. Il piatto di lenticchie a chi è già sazio di suo!
http://www.gildavenezia.it/scuole-paritarie-il-piatto-di-lenticchie-a-chi-e-gia-sazio-di-suo/