Dalla Genesi all’Apocalisse

 
 
Si riporta la parte finale di un  articolo di

Vincenzo Pascuzzi 

L’esiguità relativa dei contributi statali alle paritarie – in deroga finora tollerata alla Costituzione – è stata prima paragonata al biblico piatto di lenticchie ottenuto da Esaù in cambio della primogenitura (cfr. Genesi 25, 29-34) e poi ha finito anche per scomodare l’Apocalisse. Nel blog di suor Anna Monia Alfieri appare la citazione “Poiché non sei né caldo né freddo, ma tiepido, ti vomiterò dalla mia bocca” e poi la considerazione: “Le detrazioni fiscali scontentano le famiglie intelligenti poiché detrarre 76 euro, che forse diverranno 121, appare una cifra irrisoria e umiliante per chi sceglie la buona scuola pubblica paritaria ai sensi del diritto che lo Stato Italiano gli “riconosce” ma non gli “garantisce”. Guadagni 76 euro, ma ne spendi comunque 4.000,00, mentre, come contribuente, sai che per un alunno di scuola pubblica statale ne spendi 8.000… “. Il discorso è il solito, e lo abbiamo commentato. La citazione biblica (Apocalisse 3:15-16) è suggestiva però si riferisce ad altro, a questioni di fede, alla chiesa di Laodicea, a 20 secoli fa, non attiene alla scuola, né ai contributi statali alle paritarie. Ma serve a battere il ferro finché è caldo e a far vedere che si fa.