Su Facebook il pensiero
di politica scolastica più condiviso è uno solo: adesso cancelliamo la Buona Scuola ( legge
107715 ). Di fatto è un progetto politico possibile, però almeno per il momento, irrealizzabile. Tutto si può dire, ma
è giusto che gli insegnanti maltrattati e traditi dalle politiche scolastiche
degli ultimi tre anni, possano esprimere i loro desideri riguardanti nuovi scenari di
normativa scolastica. Nel breve periodo,
i contraccolpi del voto referendario per il sistema istruzione saranno più
negativi che positivi (saltato l'incontro,
previsto per domani, mercoledì 7 dicembre in Viale Trastevere, tra il ministro
dell'Istruzione, Stefania Giannini e i rappresentanti dei sindacati per la
questione legata al nuovo contratto mobilità 2017 ). Infatti, il governo dimissionario deve completare al Senato
la legge di bilancio, approvata solo alla Camera. Il problema è quello che la
fetta più importante dei provvedimenti per la scuola pubblica erano previsti proprio
al Senato. La domanda che segue è una sola: chi presenterà questi emendamenti? Per
quanto riguarda le assunzioni promesse e la deroga alla mobilità chi si attiverà? L’unica alternativa per dare le giuste
risposte è la formazione di un governo
di scopo, che possa risolvere tutte le cose lasciate a metà da una politica percepita come
ostile, spazzata via da un NO referendario, voluto con forza e consapevolezza da quasi tutto
il mondo della scuola.
Aldo Domenico Ficara