In questi giorni Gentiloni potrebbe
scegliere Francesca Puglisi, responsabile scuole del PD, per l’incarico di
Ministro dell’Istruzione. Una scelta che va pensata a fondo per le possibili
reazioni del mondo della scuola che potrebbe percepire una continuità di
intenti con il precedente governo Renzi.
Ci piace ricordare un articolo
scritto da Vincenzo Pascuzzi il 21 gennaio 2013 sulle pagine di RTS: “Con una lettera a La
Stampa di oggi (21 gennaio), Puglisi - responsabile Scuola della Segreteria
nazionale PD - ripropone il programma elettorale del suo partito sulla scuola.
Va osservato che quello del Pd è il programma più dettagliato e completo
proposto (ben 15 pag. a fronte delle 20 righe dell'Agenda Monti!), ma sempre di
programma "elettorale" si tratta! Come tale, un po' libro dei sogni,
un po' lettera alla Befana o a Santa Claus. Comunque se ne può discutere,
alcuni punti possono essere approfonditi, criticati, magari modificati in
meglio. Anche se c'è chi sembra averlo già condannato senza appello: "Il
programma del Pd ripropone con disperante prevedibilità alcune vecchie e
deleterie idee care alla Cgil". Il punto centrale de "L'Italia giusta
si prepara a Scuola" - questo il titolo del programma del partito di
Bersani - è giustamente costituito dall'indicazione degli investimenti da
destinare al settore istruzione. Il riferimento, preciso e posto all'inizio del
documento, è alle medie europee o Ocse: "Vogliamo riportare gradualmente
l’investimento almeno al livello medio dei Paesi OCSE (6% del PIL)". Di
questa chiara scelta, va dato atto. Ma per la precisione, la media Ocse è circa
al 6,2% e aumenterebbe fino al 6,4% se davvero l'Italia si adeguasse ad essa. Una
simile scelta, se effettivamente diventa programma di governo e viene poi
attuata, implica - passando dalle percentuali di Pil ai miliardi di euro - un aumento
di risorse di circa 14 o 16 mld, ragionevolmente da rateizzare in un
quinquennio. Allora con + 2,8 o + 3,2 mld all'anno si potrebbe per davvero
rimediare il salasso gelminiano e cominciare a sgarrotare la scuola. Dopo
cinque anni, la spesa per l'istruzione italiana si potrebbe avvicinare ai 60,5
mld del budget attuale della Francia.Se davvero sono queste le intenzioni del
Pd, sarebbe opportuna, utile e chiarificatrice una dichiarazione esplicita in
tal senso da parte di Puglisi o dello stesso Bersani, tipo: "con 3 mld in
più all'anno, intendiamo recuperare totalmente i tagli all'istruzione operati
da Gelmini-Tremonti". Questo sarebbe un impegno tonificante e rassicurante
per il mondo della scuola. Puglisi potrebbe aspirare a diventare, a marzo, il ministro
che concretamente inverte la rotta e attua il programma “. Ma come tutti sappiamo così non è stato.
Aldo Domenico Ficara