Nello stipendio degli insegnanti si fa strada anche l’ipotesi buoni pasto giornalieri



In Italia per gli insegnanti la soglia minima dello stipendio, che è da considerarsi su base lorda, è di 24.846 euro, che corrisponde grosso modo a quanto percepiscono gli insegnanti una volta che sono stati immessi a ruolo. Alla fine della carriera, con gli scatti di anzianità e con le altre contribuzioni, si può arrivare in Italia ad un massimo di 39 mila euro annui. Il confronto con gli altri paese europei, partendo da questa forbice, è spesso impietoso. In Germania, paese dove gli insegnanti pubblici guadagnano di più, si parte da uno stipendio minimo di 48mila euro. In Belgio (stipendio minimo 38.000 euro, sempre lordi), mentre in Spagna  il minimo è di 31.000 euro. Infine in Gran Bretagna, dove lo stipendio minimo parte dai 28.000 euro, potendo però arrivare ad un massimo di 48.000 euro.   Per addolcire la pillola di stipendi non adeguati, recentemente  in riferimento alle mensilità degli insegnanti italiani si è discusso sulla possibilità di erogare anche buoni pasto giornalieri da 7 euro, che dovrebbero essere aggiunti alla retribuzione base. I ventilati buoni pasto giornalieri andrebbero a totalizzare per un mese lavorativo di 20 giorni circa 140 euro, formando una somma di tutto rispetto soprattutto se paragonata allo sbandierato aumento di 85 euro lordi su un triennio.

Aggiornamento al 5 agosto 2017:  nessun riferimento contrattuale ad una ipotesi di buoni pasto per gli insegnanti, mentre rimane in piedi il possibile aumento stipendiale di 85 euro lordi spalmato su tre anni


Aggiornamento al 21 aprile 2018:  RTS ripropone la sua campagna mediatica a favore dei buoni pasto per gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado che, oltre le ore di lezione svolte di mattina, siano impegnati in attività aggiuntive nel pomeriggio

Aggiornamento al 18 luglio 2020  continua la campagna mediatica di RTS a favore dei buoni pasto per gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado

Aldo Domenico Ficara