La generazione copia e incolla si domanda: “ che senso ha andare a lezione, visto che si trova tutto su Internet ? ”
Qualche anno fa in un liceo classico di una città del nord Italia una studentessa di 16 anni, ammetteva che la pratica del copia e incolla a scuola era massiccia. Il copia e incolla era talmente praticato
che gli studenti si chiedevano a volte «che senso ha andare a lezione, visto che si
trova tutto su Internet ?». Per lei e i suoi compagni di scuola era naturale navigare in
Rete in cerca di soluzioni facili, soprattutto quando «non si ha tempo» o si è «troppo sotto
pressione» per fare i compiti.
I suoi amici si iscrivevano a siti web che proponevano
tesine chiavi in mano. Era facile copiare, spiegava la studentessa, quando si ripetevano sempre gli
stessi temi e gli stessi compiti. Situazione analoga per le versioni da tradurre:
«Prima di fare lo sforzo, si provava sempre a usare il motore di ricerca su
Internet, è ovvio che se si trovava il testo lo si copiava». I «prof»? Quelli che non
conoscono Internet sono «superati dagli eventi», facile preda dei loro studenti
internettari.
A pochi anni di distanza la conclusione è
preoccupante, infatti, con Internet si può copiare e incollare senza
nemmeno leggere il testo, come se quello che si trova sul Web non appartenesse
a nessuno in particolare e quindi fosse lì a disposizione apposta per risolvere
il problema. Oggi le controindicazioni a
tali pratiche sono evidenti a tutti, i nostri giovani non sanno più scrivere e
leggere correttamente.
Aldo Domenico Ficara