L’immagine sociale dell’insegnante è peggiorata, i giovani più preparati non intraprenderanno questa professione
Riportiamo
lo stralcio di un articolo pubblicato su La Voce.info dove si scrive: “ In
Italia il dibattito sulla qualità degli insegnanti ha assunto toni
parossistici, disconoscendo con ciò sia il ruolo centrale delle famiglie e del
contesto nei processi di apprendimento sia, soprattutto, i vincoli di offerta
esistenti. L’idea di fondo è che vi sia un’offerta perfettamente corrispondente
ai bisogni di bravi insegnanti o di individui pronti a scegliere percorsi
professionali che conducono all’insegnamento, che attendono solo di essere
assunti. Nei fatti, non vi è motivo per pensare che sia così. Le scelte
occupazionali sono determinate, oltre che da motivazioni intrinseche che tra
gli insegnanti giocano un peso importante, anche da motivazioni estrinseche:
retribuzioni, tempi di inserimento lavorativo, prospettive di carriera, status
sociale, carichi effettivi di lavoro. Il punto fondamentale è che il
reclutamento è condizionato a monte dai processi di auto-selezione dei
candidati.
È ragionevole prevedere che le attuali prospettive retributive e di carriera
degli insegnanti possano indurre solo una quota ridotta di giovani molto
motivati e con buoni risultati accademici a intraprendere i percorsi educativi
e professionali che conducono all’insegnamento. Anche perché l’immagine sociale
dell’insegnante è peggiorata decisamente in questi anni. Si tratta di una quota
di giovani insufficiente a soddisfare i fabbisogni del paese, tenuto conto
anche dell’elevata età media dei docenti attualmente in servizio e che dovranno
essere sostituiti “.
Quindi la Buona Scuola nel prossimo futuro non attrarrà le
migliori competenze sul mercato per inserirle nei ruoli degli insegnanti.
Aldo
Domenico Ficara