Aprire un confronto sulla valutazione dei Docenti: comunicazione di Doriano Ficara Segretario Generale Provinciale della FLC CGIL di Cuneo
Doriano Ficara, Segretario Generale Provinciale della FLC CGIL di Cuneo, al fine di aprire un confronto sulla valutazione dei Docenti vuole rendere pubblica ( inviandola alla redazione di RTS ), opportunamente spersonalizzata, la comunicazione che ha ritentuto di inviare ad un Dirigente della sua provincia.
FLC CGIL
Illustrissimo Dirigente, mi
trovo, come già in altre occasioni, a non condividere una sua iniziativa
riguardante la gestione dell'Istituto XXXXXX XXX che lei si pregia di rappresentare.
Faccio questa volta
riferimento al metodo col quale, senza interpellare il collegio docenti, il
consiglio di istituto e trascurando le indicazioni del comitato di valutazione
che non la delegava a modificare e somministrare i questionari di valutazione
dell'azione docente, interrompendo per altro l'attività didattica senza averne
aver informato i rispettivi consigli di classe, lei ha deciso in totale
autonomia il contenuto e il metodo di somministrazione agli alunni di un questionario riguardante la
valutazione nominativa di ogni singolo docente del suo istituto.
L’opposizione riguarda
fondamentalmente quattro aspetti: uno di merito, uno sostanziale, uno di
contenuto, uno di forma.
In riferimento al contenuto,
mi lasci eccepire quanto segue:
Questa valutazione dei docenti
in forma anonima, a mio parere, è un elemento fortemente diseducativo in quanto
potrebbe essere interpretato dagli studenti come la possibilità di poter in
modo improvvido “vendicarsi” di una qualche “ingiustizia” subita a causa di un
docente, senza per altro rischiare di incorrere in alcuna sanzione né
scolastica, né tantomeno legale.
Io, come segretario della CGIL
di Cuneo, ritengo che:
a) I Docenti non abbiano certo
paura di un sistema di valutazione serio e collaudato, mirato a verificare le
competenze nella disciplina e nel sistema di valutazione adottato, frutto,
comunque, di una condivisa esperienza di dipartimento e non oggetto di una
scelta a gestione monocratica.
b) Il fatto che gli allievi
siano stati chiamati a svolgere il delicatissimo compito di valutare i Docenti,
per giunta senza che sia individuabile la provenienza della valutazione essendo
il questionario compilato in forma anonima, porta sicuramente al venir meno
degli aspetti positivi che stanno dietro la valutazione e cioè l'assunzione di
responsabilità da parte di chi la esprime e la possibilità di migliorare la
propria prestazione da parte di chi la riceve.
Si dovrebbe iniziare a
ragionare sull'opportunità che a giudicare gli insegnanti siano i genitori e
gli studenti e non invece esperti indipendenti, selezionati e preparati ad
affrontare tale delicato compito.
Scegliendo il giudice
sbagliato, il rischio diventa quello di far emergere non chi è veramente
competente, ma solo chi riesce a suscitare le “simpatie” dell'utenza.
Abbiamo verificato con piacere
che non si intende tener conto della valutazione per l'assegnazione del bonus,
in quanto affidata anche a soggetti minori, la cui posizione giuridica non
consente di esprimere una valutazione che implichi una qualsiasi forma di
retribuzione per un'altra persona.
La validità docimologica di una valutazione
espressa dal valutando mi lascia comunque perplesso per vari ordini di motivi:
a) se un docente dovesse
ritenersi danneggiato nella sua professionalità e nella sua onorabilità da
giudizi gestiti “ad arte” anche da gruppi di alunni, chi risponderebbe in
solido per i danni cagionati dal sistema di valutazione proposto?
b) Chi viene valutato ha
l'oggettivo diritto di sapere chi è il valutatore e se ha svolto il suo compito
in modo corretto e legittimo.
c) La valutazione espressa
sarà ed esclusivi uso e conoscenza da parte del Dirigente. E' legittimo per i
docenti chiedersi quale sarà tale uso? Se non per stabilire graduatorie di
merito, come già chiarito, né per un'azione per così dire di “controllo” sull'
adempienza da parte dei docenti della propria funzione, quale sarà la ricaduta
di tale monitoraggio sul miglioramento dell'offerta formativa?
Aspetti formali:
a) La valutazione da parte
dell'alunno causa un cortocircuito del tipo incarnazione della stessa persona
del valutato e del valutante.
b) Il giudizio, sia esso
espresso attraverso un voto o la risposta ad un questionario, crea in chi è
soggetto di valutazione un senso di soggezione nei confronti del soggetto
valutante che è però nello stesso tempo il soggetto da formare. Questo è da
considerarsi didatticamente corretto e utile?
c) La docimologia è piena di
trattati sull'importanza della valutazione trasparente ed oggettiva, in
particolare nel rapporto Docente-Discente, tanto da aver indotto gli insegnanti
a specializzarsi sulla preparazione e somministrazione di prove il più
possibile oggettive. Invertendo la situazione facendo valutare un Docente dal
Discente si vuol disconoscere la validità dei più autorevoli studi di
docimologia?
d) Come possono essere messe a
confronto con un unico tipo di valutazione in docenti che si trovano ad operare
in situazioni molto differenti fra loro? (età degli allievi, materia insegnata,
insegnamento teorico o pratico, presenza di allievi con particolari
problematiche legate al disagio socio-economico, di apprendimento o altro)?
Aspetti sostanziali:
1) Può, chi non conosce i
contenuti e le metodologie di una disciplina stabilire se chi la insegna svolge
in modo professionale la propria funzione?
2) La libertà e la qualità
dell'insegnamento e non verranno meno se l'insegnante si sentirà condizionato
dallo studente valutatore?
Ma penso che più grave sia la
questione di merito che sto per evidenziare.
Ritengo che ella avrebbe dovuto procedere alla condivisione più ampia possibile con gli organi collegiali dei contenuti del questionario proposto e sui metodi di somministrazione. Forse tale condivisione le avrebbe consentito di fare una cosa che, nonostante possa comunque suscitare dubbi sulla sua legittimità, sarebbe stata comunque frutto di un confronto democratico fra i Docenti e la Dirigenza. Il mio parere è che così fatta risulti illegittima e dannosa per la categoria dei docenti.
Questo documento, frutto di
una approfondita discussione con il gruppo dirigenziale della FLC CGIL di Cuneo
e della regione Piemonte, ma condiviso anche con altri Dirigenti della
provincia di Cuneo non appartenenti alla mia sigla sindacale, vuole essere sia
un input per aprire un serio dialogo sulla valutazione del personale della
scuola a tutti i livelli e del sistema scolastico nel suo complesso al fine di
addivenire a sistemi equilibrati, efficaci e democratici di valutazione, sia un
segnale di una particolare attenzione a quanti, in spregio alla normativa
attuale, vogliono operare nella totale mancanza di rispetto degli Organi
Collegiali regolarmente costituiti
all'interno di ogni Istituzione scolastica.
La invito in futuro ad una
maggiore attenzione e rispetto per gli Organi Collegiali della scuola che ella
dovrebbe valorizzare e rispettare senza che io gliene faccia memoria.
Cuneo 07/07/2017
Il
Segretario della FLC CGIL Cuneo
Doriano Ficara