Scuole aperte d'estate: la scuola non è un "refugium sfigatorum" dove ingannare la noia.



In un suo articolo Dario Accolla sulle pagine de Linkiesta  afferma che l’argomento “Scuole aperte d'estate “ venga tirato fuori tra luglio e agosto per far fronte a quella fisiologica penuria di notizie dei giornali in questa parte dell'anno. In questo articolo si rivolge direttamente alla sociologa Saraceno. Si riporta una sintesi dell’articolo: “ Perché mai le scuole dovrebbero essere il luogo dove far passare il tempo ad adolescenti sfaccendati? La scuola dovrebbe essere il luogo dove si apprende, non il posto dove ingannare la noia. …… Invece di trattare la scuola come "refugium sfigatorum"  è così che i sostenitori della scuola aperta tutto l'anno descrivono quel tipo di utenza – dotiamo i comuni di strutture adeguate.  La scuola, durante l'anno, può farsi da strumento di raccordo. Ma non deve essere un sostituto di piscine comunali et similia. Ditelo anche alla professoressa Saraceno .…….  Se poi si vuole che la scuola italiana sia uguale a quella tedesca o scandinava, credo di poter parlare a nome di molti e molte docenti affermando che è un'idea eccellente. Bene, bravi, facciamola. Ma allora, rendiamo il nostro sistema scolastico qualcosa di analogo a quei modelli virtuosi e non solo riguardo ai doveri che si esigono, ma anche in relazione ai diritti che spettano: ferie ogni cinque-sei settimane (fino a quindici giorni, come accade in Francia magari?), ruolo sociale di prestigio, stipendi adeguati (dai 2.000 euro in su) e strutture scolastiche – edifici, aule, palestre, piscine, aule musica, teatri, ecc – degne di questo nome. Fino ad allora l'argomento scuola in estate sarà divertissement estivo “

Dario Accolla ( Blogger, attivista e scrittore )

Ha un dottorato in Filologia moderna ed è  un attivista per i diritti delle persone Lgbt. E’ tra i fondatori del sito di informazione Gaypost.it e ha un blog su Linkiesta.it. Ha  pubblicato i saggi I gay stanno tutti a sinistra – Omosessualità, politica, società (Aracne, Roma 2012), Mario Mieli trent’anni dopo, con Andrea Contieri (Circolo Mario Mieli, Roma 2013), la raccolta di racconti Da quando Ines è andata a vivere in città (Zona, Arezzo 2014) e Omofobia, bullismo e linguaggio giovanile (Villaggio Maori Edizioni, Catania 2015).