Discalculia: riconoscerla e fronteggiarla


La discalculia è una condizione caratterizzata da marcata difficoltà negli apprendimenti matematici in presenza di normale intelligenza, tipica esperienza scolastica e istruzione, in assenza di alterazioni neurosensoriali che possano giustificare tale difficoltà. Il ragazzo discalculico può manifestare diversi tipi di difficoltà che spesso ricadono in questi ambiti:

·        Non riesce a capire la relazione tra numero e quantità
·        Ha difficoltà a leggere e scrivere i numeri (scrive i numeri al contrario, li confonde tra loro, inverte l’ordine delle cifre…)
·        Non sa contare alla rovescia
·        Confonde i segni aritmetici (il + con il -, la moltiplicazione e la divisione)
·        Ha difficoltà a mettere i numeri in colonna
·        Non riesce a imparare le regole di prestito e riporto
·        È più lento e commette più errori rispetto ai compagni
·        Fatica a imparare le tabelline


La diagnosi di discalculia può essere effettuata solo alla fine del terzo anno della scuola primaria da uno psicologo e/o da un neuropsichiatra (solitamente affiancato da altre figure professionali, ad esempio il logopedista). Si può effettuare uno screening per capire se sia necessario procedere col vero e proprio iter diagnostico. Al termine del percorso diagnostico è possibile attuare specifiche attività di potenziamento (percorso logopedico e neuropsicologico) volte al compenso delle difficoltà, oltre a predisporre gli aiuti scolastici previsti dalla legge 170/10 (ad esempio, possibilità di usare la calcolatrice o le tavole pitagoriche, ottenere tempi più lunghi per lo svolgimento dei compiti,

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