Le dichiarazioni di Renzi
L'altro giorno M. Renzi ha
dichiarato:"Sulla scuola abbiamo messo sette miliardi e mezzo, ma il 97%
degli insegnanti ha aderito allo sciopero: quando succede una cosa simile,
qualche domanda uno se la deve fare...Abbiamo sbagliato molte cose, come la comunicazione sulla scuola o sugli 80
euro" Premesso: rispetto ad un'
altra dichiarazione il segretario gioca con le risorse. Si aggiunge 4 miliardi
di €. Ma andiamo avanti.
La suddetta dichiarazione conferma,
quanto ha scritto sul suo libro "Avanti" e da me commentato qualche
settimana fa. Si legge: "Sui temi oggetto della riforma della Buona
Scuola si è combattuta una battaglia
talvolta ideologica...La mia impressione è che, al netto di tutto quello che è
discutibile nel merito della riforma, ciò che ha dato più fastidio sia stato il
metodo".
La conferma dell'on. Malpezzi
Qualche giorno fa l'on. Malpezzi ha
confermato sostanzialmente questa convinzione:
"A breve il partito democratico
aprirà un’ampia fase di discussione sul futuro della scuola e sulla direzione
che vogliamo prendere e che coinvolgerà esperti e tutti coloro che vorranno
darci una mano in questa grande elaborazione di idee. Partiremo con la
conferenza programmatica che avrà il compito di fare una sintesi e indicare le
proposte del Partito Democratico per la scuola di domani e terremo aperta la
discussione su tutti i temi utili per migliorare il più possibile il nostro
sistema di istruzione e formazione.”
Le dichiarazioni di Renzi e Malpezzi chiariscono
lo scenario
Quindi, non ci sono dubbi. Sulla L107/15
esiste solo un problema di metodo, di comunicazione inadeguata. Pertanto si va
avanti con nuove idee e soluzioni, partendo però dalla "Buona
Scuola". In questo modo si conferma l'approccio decennale verso le leggi
approvate sulla scuola (e non solo). Indietro non si torna! L'ultimo esempio è
la Riforma Gelmini, che come un fantasma aleggia sulle macerie della scuola e
che il PD non ha mai abolito, nonostante le intenzioni programmatiche del 2013.
Altra conseguenza. Il contratto. il
nostro "aumento" contrattuale sarà solo di 85€ medi lordi (attendiamo
però la legge di Stabilità 2018), senza partite di giro, costituite dalla
"Carta docente" e soprattutto dalle risorse del cosiddetto
"Bonus merito". Decidere in senso contrario significa depotenziare la
"Buona Scuola". E al momento questo non fa parte delle prospettive
politiche del PD.
Gianfranco Scialpi