Quando la Buona Scuola diventa cattiva per il suo eccesso di discrezionalità




Il caso del il liceo classico Sylos di Terlizzi, una piccola realtà del Nord barese che conta un centinaio di studenti e una storia bellissima fatta di comunità e di immaginazione animata dagli studenti e da un gruppo di docenti qualificato e affiatato. In una articolo pubblicato su Il Manifesto si scrive: “ La decisione della dirigente scolastica ha radicalmente modificato la composizione del corpo docente, smembrando le cattedre e trasferendo i professori titolari delle materie caratterizzanti nelle altre scuole dello stesso istituto comprensivo e, viceversa, riassegnando tutte le cattedre del classico a docenti degli altri indirizzi. I docenti di storia e filosofia, di latino e di inglese passano all’indirizzo di Scienze Umane, il professore di greco, dopo ventinove anni di insegnamento della disciplina,prende la cattedra di italiano (che non ha mai insegnato) e geostoria, la professoressa di matematica viene trasferita al Pedagogico e nessuna classe d’ingresso al biennio e al triennio viene presa in carico dall’originario corpo insegnante, cosicché, nel giro di due anni, quei docenti si troveranno a perdere le cattedre.
E se la manovra trova legittimità nel maggior potere discrezionale assegnato dalla legge 107 della Buona scuola ai dirigenti scolastici, per gli studenti e i genitori del Sylos il decreto della preside non rispetta il criterio della continuità didattica previsto dalla legge vigente né il patto formativo sottoscritto dalla scuola e non è giustificato dalla necessità di comporre nuove cattedre “.la professoressa di matematica viene trasferita al Pedagogico e nessuna classe d’ingresso al biennio e al triennio viene presa in carico dall’originario corpo insegnante, cosicché, nel giro di due anni, quei docenti si troveranno a perdere le cattedre. E se la manovra trova legittimità nel maggior potere discrezionale assegnato dalla legge 107 della Buona scuola ai dirigenti scolastici, per gli studenti e i genitori del Sylos il decreto della preside non rispetta il criterio della continuità didattica previsto dalla legge vigente né il patto formativo sottoscritto dalla scuola e non è giustificato dalla necessità di comporre nuove cattedre “.la professoressa di matematica viene trasferita al Pedagogico e nessuna classe d’ingresso al biennio e al triennio viene presa in carico dall’originario corpo insegnante, cosicché, nel giro di due anni, quei docenti si troveranno a perdere le cattedre. E se la manovra trova legittimità nel maggior potere discrezionale assegnato dalla legge 107 della Buona scuola ai dirigenti scolastici, per gli studenti e i genitori del Sylos il decreto della preside non rispetta il criterio della continuità didattica previsto dalla legge vigente né il patto formativo sottoscritto dalla scuola e non è giustificato dalla necessità di comporre nuove cattedre “. E se la manovra trova legittimità nel maggior potere discrezionale assegnato dalla legge 107 della Buona scuola ai dirigenti scolastici, per gli studenti e i genitori del Sylos il decreto della preside non rispetta il criterio della continuità didattica previsto dalla legge vigente né il patto formativo sottoscritto dalla scuola e non è giustificato dalla necessità di comporre nuove cattedre “.E se la manovra trova legittimità nel maggior potere discrezionale assegnato dalla legge 107 della Buona scuola ai dirigenti scolastici, per gli studenti e i genitori del Sylos il decreto della preside non rispetta il criterio della continuità didattica previsto dalla legge vigente né il patto formativo sottoscritto dalla scuola e non è giustificato dalla necessità di comporre nuove cattedre “.