Riceviamo e pubblichiamo:
In questi giorni si sta parlando dei
diritti di varie categorie di docenti: gli immessi in ruolo con la 107 che
lavorano al Nord e vogliono tornare al Sud; i DM (diplomati magistrali) entrati
in GaE con riserva che, dopo l’adunanza plenaria, reclamano soluzioni; gli
abilitati presenti in seconda fascia, a cui sarà data la possibilità di
affrontare un concorso “agevolato” per entrare nelle GMR. Si parla quindi di tutti, ma non dei vincitori
di concorso 2016 non ancora assunti che, soprattutto al Sud, sono ancora tanti,
anzi troppi, nonostante il bando di concorso prevedesse la loro assunzione
certa entro tre anni (termine che è già stato prorogato di un anno, visto il
calcolo bizzarro). È come se i vincitori
di concorso vivessero in un Limbo, quindi fuori dall’Inferno vero e proprio in
cui ci sono i “bisognosi di aiuto”, ma neppure in un Paradiso in cui possano
godere della certezza del RUOLO in tempi ragionevoli. La parola MERITO, dunque,
sembra spaventare in campagna elettorale, forse perché non accontenta le MASSE.
Eppure nella pubblica amministrazione si entra attraverso procedure concorsuali
selettive, così come la 107 era stata molto chiara nello stabilire il “blocco
triennale” per la mobilità (mentre, dopo quella straordinaria del 2016, sono
state concesse continue deroghe al vincolo triennale). Così i nostri posti
(specialmente al Sud), sono spariti, inghiottiti dalla mobilità, dalle
assunzioni di riservisti GaE, che un concorso non l’hanno MAI vinto, e adesso
c’è chi propone soluzioni assurde e fuori da ogni logica.
Qualcuno con una
visione abbastanza distorta della realtà sta addirittura parlando di un “triplo
canale”, che rischia di ridurre ulteriormente i posti destinati a GM e GaE per
dividerli con chi ha lavorato da supplente accumulando esperienza ma non
riuscendo, di fatto, a superare alcuna prova per rendere definitivo il proprio
contratto, gettando tutti in un enorme calderone senza fine, aumentando il
precariato a tempo indeterminato. Eppure la legge dovrebbe essere dalla parte
dei vincitori di concorso e dei permanenti in GaE, che, di fatto, sono GLI
UNICI ad essere in linea con la legge, senza sanatorie, senza preferenze che
servono a salvare la MASSA. Per molti noi siamo i “superfortunati” o i
“raccomandati”, nonostante un posto che ancora dobbiamo ottenere, un posto che
ci siamo sudati con studio e costanza. Il ruolo ce lo meritiamo, questa è la
verità, e forse per questo, in un paese come l’Italia siamo INVISIBILI, perché
non facciamo pietà e, quindi, non facciamo clamore.
Di questa situazione,
però, ci siamo stancati: non possiamo
continuare a essere tutelati solo sulla carta da una legge che viene
smantellata pezzo per pezzo giorno dopo giorno. VOGLIAMO GARANZIE CERTE, perché
non solo CE LE MERITIAMO, ma anche perché sono previste dal BANDO a cui abbiamo
partecipato nel 2016. Tutte le altre sanatorie, se proprio i governanti e i
politici vogliono, possono essere applicate. Ma noi veniamo prima.