Troppe giustificazioni, rischiano la deresponsabilizzazione



Accoltellamento docente, si è tanto parlato in questi giorni del “fattaccio”. Sto con la collega! Ha vissuto un’esperienza devastante. Quindi totale rispetto! Non condivido, però la sua dichiarazione e quella della Preside.
Ha dichiarato l’insegnante: “Non faccia del male a quel ragazzo,  madonna mia non ce l'ho fatta a cambiarlo… Ho cercato di spingerlo a fare meglio, ma non ce l'ho fatta!
Questo invece è il pensiero della Preside:” Il ragazzo non sembra essersi reso conto di quello che ha fatto. L'insegnante voleva interrogarlo per confermargli un 6, dunque non stiamo parlando di un voto basso. Ma lui sosteneva di non aver potuto studiare perché aveva la nonna in ospedale. Quando si è avvicinato alla professoressa, nessuno si è accorto che aveva una lama tra le mani"
Quello che accomuna le due dichiarazioni, mi sembra, è il tentativo di ridurre le responsabilità del ragazzo.
A diciassette anni, quindi prossimi alla maggiore età, ogni ragazzo deve assumersi le conseguenze dei suoi gesti. Nel bene e nel male. Diversamente si rischia di introdurre forme  di deresponsabilizzazione e di illimitatezza comportamentale (= senza freni) molto pericolose.
Fortunatamente il Gip ha confermato l’arresto per lesioni gravi. Quindi buon segno! 

                                               Gianfranco Scialpi