Giancarlo Cerini: 30 ore settimanali per dare visibilità al lavoro che gli insegnanti già fanno e che in qualche modo non appare


Premessa: «Scrivere che l’orario di lavoro degli insegnanti all-inclusive è di circa 30 ore non significa dire che gli insegnanti devono lavorare di più, ma al contrario dare visibilità al lavoro che fanno e che oggi è in qualche modo non appare». Comincia così Giancarlo Cerini, coordinatore di uno dei tre gruppi di esperti che al ministero dell’Istruzione hanno scritto in 58 pagine un documento che riassume le proposte per «lo sviluppo professionale e qualità della formazione in servizio» dei docenti. In altre parole una sintesi che definisce chi è oggi e che cosa fa, potrebbe o dovrebbe fare, un insegnante: dalla formazione alla didattica, alla carriera. «E’ un esercizio di ricerca culturale, non una proposta per la trattativa sindacale. E’ il tentativo di definire gli standard professionali, di descrivere i comportamenti attesi dagli insegnanti e quale deve e può essere la loro carriera, un brain storming tra esperti di scuola provenienti da varie realtà. Abbiamo esaminato esempi virtuosi di altri Paesi e confrontato le esperienze migliori».

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