Il ragazzo che ha insultato il professore di Lucca va penalmente perseguito ma moralmente compreso


Il ragazzo che ha insultato il professore di Lucca va penalmente perseguito ma moralmente compreso. È solo una delle tante vittime della televisione che ha formato prima i giovani genitori italiani, poi i loro figli invitandoli a disprezzare l’autorità, a sentirsi uguali a chi è più grande, più vecchio, più colto, più educato di te, a diventare protagonisti in qualsiasi momento della giornata di un set cinematografico da Piccoli fratelli, Isole dei Penosi e Uomini e Donne da quattro soldi, a emulare le porcherie fatte passare per satira colta e profferite in prima serata da donnine con il linguaggio scurrile fatte passare per comiche di talento. Perché i professori riempiono di note i propri alunni per frasi sconce per sentire le quali i loro genitori pagano addirittura il canone? Perché una nota (come da Regolamento scolastico) se scoperti a masticare il chewing-gum, se i loro genitori masticano in continuazione come dei ruminanti? Perché una nota per un cellulare in mano se i loro genitori sono talmente maleducati da portarlo a tavola? Perché una nota, se i loro genitori (compresi alcuni insegnanti nella loro vita privata) guidano con il telefono in mano fin da quando fanno manovra in retromarcia in mezzo al traffico con i piccoli che li osservano dal seggiolino?
La scuola deve tornare a proporre educazione e valori e non progetti e la tv e le canzoni devono proporre tesi educative senza parolacce !!!


Giovanni Merenda