Classi pollaio, e diritto allo studio. La suddetta
soluzione organizzativa non è costituzionale. Diversi pronunciamenti lo
confermano, come quello del T.A.R. della Sicilia. Purtroppo l'Amministrazione
rimane insensibile, anche in presenza dei diversamente abili.
Genitori attenti alla formazione
Ogni tanto si incontrano genitori che considerano la
scuola come un'istituzione formativa. Genitori che non accettano il canovaccio
della lamentela, che se non porta ad un'azione, diventa un'apologia
indiretta dell'esistente. Quest'ultimo è caratterizzato dal dominio del
finanzcapitalismo, che si declina nei nuovi verbi dell'ottimizzazione delle
risorse, del contenimento dei costi...
Quando il coraggio porta a dei risultati concreti
Il coraggio di alcuni genitori ha portato il T.A.R. della Sicilia a pronunciarsi sulla classe
pollaio costituita da 24 alunni di cui 4 diversamente abili.
La
sentenza ha ribadito il principio costituzionale del diritto allo studio
sostanziale, formalizzato dall'art. 3 comma 2 della nostra Carta,
contrapposto a quello formale di una "scuola aperta a tutti" (
art.34 ). Non poteva essere diversamente. E' un esempio di supplenza della
magistratura che ricorda alla politica i suoi errori, i suoi cedimenti al
mantra della finanza, come nuovo "Vitello d'oro".
La sentenza, un duro attacco alle classi pollaio
Si legge sul portale di Edscuola: "La sentenza accoglie la tesi, da noi sostenuta
e già condivisa dal TAR, che in casi del genere, il numero di alunni per
ciascuna classe (iniziale, intermedia o finale) non può superare il tetto di
venti unità, come previsto dall’art. 5, comma 2, del d.P.R. n. 81/2009: “Le
classi iniziali delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado, ivi comprese
le sezioni di scuola dell’infanzia, che accolgono alunni con disabilità sono
costituite, di norma, con non più di 20 alunni …”.
Un limite che deve
permanere anche nelle classi successive, infatti – continua la sentenza – “una
lettura improntata a parametri di logicità impone di ritenere che, in presenza
di alunni disabili, il limite dei venti alunni previsto per le «classi
iniziali» debba considerarsi valido per tutte le classi”.
Siamo di fronte ad un’altra sentenza dagli effetti dirompenti, che rimette in discussione il modo in cui vengono formate le classi in presenza di alunni disabili e la logica del risparmio che attraversa la politica scolastica negli ultimi anni."
Siamo di fronte ad un’altra sentenza dagli effetti dirompenti, che rimette in discussione il modo in cui vengono formate le classi in presenza di alunni disabili e la logica del risparmio che attraversa la politica scolastica negli ultimi anni."
Eppure...
In questi giorni si stanno concludendo le operazioni
per il prossimo anno scolastico. Non arrivano buone notizie da alcune regioni.
Si costituiscono o confermano classi con più di venti alunni e in presenza di
diversamente abili. Da qui il messaggio: la Costituzione, la più bella del
mondo, è un bel testo, da studiare e celebrare. Niente più!
Gianfranco
Scialpi