La storia inizia con una soffiata sugli
incontri amorosi in auto e poi arrivano le intercettazioni. Lei, una
professoressa di scuola media di 40 anni, un matrimonio finito e due figli. Lui
un ragazzino quattordicenne che era un suo studente. La professoressa finisce
ai domiciliari per atti sessuali con minorenne. Niente nomi e niente località
(un paesotto della provincia di Bergamo), per tutelare il ragazzo, e nessun
blitz a scuola, per evitare clamori. L’arresto è avvenuto nella riservatezza
delle mura di casa della prof, ma è
scontato che all’ufficio scolastico provinciale arriverà la nota della Procura.
Dalle indagini non emerge nessuna costrizione. Ma anche se il minorenne è
consenziente, la persona adulta deve fare un passo indietro altrimenti rischia
una condanna da 5 a 10 anni se il ragazzino o la ragazzina non ha compiuto 14
anni. Il limite d’età sale a 16 anni se l’adulto è un genitore o una persona
cui il minore è affidato per motivi di educazione, per esempio: come a scuola.