Il nuovo algoritmo di Facebook danneggia le condivisioni di notizie sulla scuola



Facebook con il suo nuovo algoritmo annuncia che le notizie e gli approfondimenti ( anche quelli sul mondo della scuola e dell'istruzione ) saranno meno visibili, danneggiando non solo editori e giornali ma soprattutto stabilendo, in maniera paradossale, che la lettura silenziosa di un articolo ha un valore minore di un commento, magari su una torta di compleanno o un nuovo completino. Per Zuckerberg la lettura è fruizione passiva, punto e basta, e pazienza se magari ha generato idee, o contribuito a far cambiare idea, a beneficio della verità. Se ciò che conta sono soprattutto le opinioni e gli scambi tra parenti e amici, a scapito di contenuti di approfondimento,  la fake news avranno via libera, perché la questione della verità di un contenuto non si pone minimamente. Ciò che interessa Facebook è solo l’interazione tra persone, indipendentemente da ciò che viene detto e sostenuto, al di là del controllo ottuso di parole chiavi vietate, senza neanche controllare il contesto in cui sono inserite, con esiti spesso assurdi e paradossali. È il fallimento della verità,dell’oggettività, della chiarezza e di sicuro non è un bene per le nostre democrazie.