In campagna elettorale si sbandierava la cancellazione della 107 e invece bonus premiale e prove invalsi sono punti fermi del governo



Non era un segreto che nel programma con il quale il Movimento 5 Stelle si presentò alle recenti elezioni era prevista l’abrogazione della legge 107 del 2015, la cosiddetta Buona Scuola. Infatti, Durante un comizio a Monza Di Maio rivendicò una sorta di esclusività che avrebbe potuto confondere gli elettori, specialmente gli insegnanti. Nel dettaglio, Di Maio dichiarò che “solo il Movimento 5 Stelle poteva abrogare la Buona Scuola, poiché non l’aveva votata in Parlamento”. Oggi le cose sono radicalmente cambiate, il nuovo Ministro dell'istruzione Marco Bussetti nelle sue argomentazioni sulle linee programmatiche relative all’azione di governo della scuola, illustrate l’11 luglio ai parlamentari delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, ha confermato le tanto contrastate  prove Invalsi e il  bonus premiale per i docenti più “meritevoli”. Si ricorda però che a partire dal prossimo anno scolastico il bonus premiale, grazie all'azione dei sindacati, sarà soggetto alla contrattazione fra dirigente scolastico e RSU di istituto.