Il Dirigente scolastico non è più il custode della cultura nel sistema dell'istruzione ?


Riportiamo un articolo molto interessante riguardante l'attuale ruolo del Dirigente scolastico. Nell'articolo pubblicato sul sito CISLVeneto si scrive: " C'era una volta il preside custode della cultura nel sistema dell'istruzione. A mandarlo in pensione per sempre - a partire da metà degli anni '90 - è arrivato il preside garante della burocrazia. Cambiano i tempi e il ruolo del dirigente scolastico cambia pelle: «Il problema dei concorsi per dirigenti scolastici oggi è che tendono a sondare la preparazione dei concorrenti in modo prevalente nell'ambito della normativa legislativa», spiega Claudio Baccarini, ex preside dell'istituto comprensivo di Paese, vincitore di concorso nel 1984, oggi responsabile dei presidi di Cgil, «Il rischio è di sfornare burocrati prima ancora che professionisti garanti della cultura. La modalità dell'esame invece dovrebbe dare maggior peso sia alla cultura che alla buona didattica. Invece non si è fatto altro che infarcire le prove con eccessive richieste di conoscenze burocratiche». La storia dei concorsi dei presidi prima del nuovo millennio narra di prove che si svolgevano per tutti a Roma, di un esame che durava dalle otto di mattina alle otto di sera e di lunghe prove scritte da produrre: «Veniva dato un tema con una traccia didattico-culturale da sviluppare», ricorda Baccarini, «Gli argomenti potevano spaziare ad esempio dall'orientamento alla nuova didattica per le materie scolastiche. Tutte tematiche comunque di ampio respiro». Finita la prova si consegnava la busta e si attendeva una dura selezione: «Su 15 mila candidati quelli che superavano la prova erano meno di mille», ricorda Baccarini, «Poi l'orale con le commissioni che potevano interrogare su tutto». Oggi tutto questo è capitolo chiuso: «C'è la prova preselettiva con i quiz tipo patente. Passato, la prova scritta chiede ai candidati di discutere solo gli aspetti normativi e burocratici non culturali», conclude il preside oggi in pensione. Largo allora alle conoscenze della macchina della burocrazia, al passo con i tempi di una scuola che cambia: «Il preside di una volta non c'è più - mette in luce pure Salvatore Auci dello Snals - Lo hanno trasformato in un amministratore della pubblica istruzione. In bilico tra due scuole nel caso dei reggenti. Non conosce più i suoi alunni né i suoi docenti mentre il vecchio preside li conosceva uno ad uno. Il preside era il docente anziano che faceva il concorso. Se illuminato poteva fare la storia della propria scuola. E non era mai soggetto a vincoli di condizionamento da parte dei suoi superiori» ".