Maltrattamenti sui bambini, il condizionamento della patria podestà



Maltrattamenti sui bambini, un fenomeno prevalentemente domestico. Esprime ancora l'idea che il minore sia un oggetto di proprietà della famiglia. Eppure la patria podestà è stata superata dalla responsabilità genitoriale.
Maltrattamenti sui bambini, un fenomeno domestico
Maltrattamenti sui bambini, si pensa che il fenomeno si verifichi prevalentemente nelle scuole o in altre strutture pubbliche/private predisposte ad accogliere i minori. Purtroppo è l'ulteriore prova di come i massmedia riescano a convincerci di un'altra realtà, rispetto al quotidiano. In alcuni casi il fine di questa strategia è chiaro (denigrazione dei docenti), in altri invece risulta di difficile comprensione.
Fortunatamente ci aiutano alcune stime o ricerche nel processo di decondizionamento massmediologico. Si è chiuso da poco il 45° congresso dei pediatri Italiani. Bene, secondo il vice presidente dell'associazione
L. Nigri " nel 70% dei casi il maltrattamento si consuma tra le mura domestiche, due volte su tre per mano di uno dei familiari. “La forma più diffusa di maltrattamento è la violenza assistita che si verifica quando il bambino viene esposto a scene di violenza, fisica o verbale tra gli adulti che si prendono cura di lui." 
Maltrattamenti sui bambini, si è fermi alla patria podestà
Non è semplice individuare le cause di questo fenomeno diffuso tra le mura domestiche. Provo a dare una chiave di lettura, consapevole che la realtà è fluida e quindi difficilmente decifrabile nella sua complessità.
Ho la sensazione che molti genitori si siano fermati all'idea che il figlio sia un oggetto di cui disporre. In altri termini, il genitore, soprattutto il padre, esercita sul figlio i suoi diritti. Qualunque esso sia, dimenticando di contro i suoi doveri. La concezione proprietaria caratterizza la patria podestà.
La legislazione è molto avanti
Un retaggio culturale superato dal nuovo diritto di famiglia (1975) che ha determinato una svolta culturale, equiparando la donna all'uomo nel rapporto con i figli. Da qui l'espressione podestà genitoriale, che però non mutava l'idea proprietaria sui figli.
Solo grazie, però al regolamento europeo n. 2201/2003 si è avuta una svolta sostanziale.  E' stata introdotta la locuzione di responsabilità genitoriale che fa pesare la bilancia più sui doveri verso i figli. In altri termini, si è voluto superare la concezione di un potere con pochi vincoli sulla prole, privilegiando la funzione di accompagnamento e di facilitatore, allo sviluppo integrale del bambino , verso il quale occorre attivare ogni protezione e cura (Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, 1989).
Siamo di fronte a una rivoluzione culturale dove, per riprendere la toccante poesia di K. Gibran " I vostri figli non sono figli vostri...
sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.
Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono..."
                                                                            Gianfranco Scialpi