I governatori leghisti di Lombardia e Veneto avevano preso male le proposte del governo Conte sull’autonomia. Il premier, in particolare, ha stoppato la richiesta di passare il controllo dell’istruzione alle Regioni.
I leghisti chiedevano l’assunzione diretta degli insegnanti, il controllo su contratti, stipendi e programmi scolastici, una proposta inammissibile per il Movimento 5 Stelle. Il Presidente del Consiglio ha però tentato la mediazione, dichiarando che i ministri Bussetti e Stefani, della Lega, erano presenti alla trattativa e che si tratta appunto di un negoziato, per cui è impossibile ottenere tutto ciò che si chiede. E proprio la scuola, ha dichiarato il premier in conferenza stampa, ha un’importanza imprescindibile per l’identità nazionale.
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