Dopo aver lavorato per diversi anni
nelle scuole superiori, avevo constatato che insegnare mi piaceva (con i
ragazzi andava benissimo), ma… i colleghi erano insopportabili. Purtroppo non
potevo ignorarli e andare avanti: con i colleghi dovevo lavorare gomito a
gomito ogni giorno. Con loro dovevo condividere le mie idee, oltre che il piano
di lavoro, ascoltare riunioni inutili, creare progetti, cercare materiale.
La
perfidia spesso si nasconde in sembianze sotterranee: una collega
particolarmente invidiosa (di cosa? non lo saprò mai) faceva di tutto per
rendermi ogni giorno più sofferto e grigio. L'allegria dei ragazzi mi
rincuorava nonostante tutto. Fin quando, un giorno, un'allieva mi ha riferito
che in classe la collega parlava male di me alle mie spalle. Molto
scorrettamente mi stava diffamando, reato non accettabile al lavoro. Ho deciso
di parlarne con la Preside, che si mi ha sostenuto ma non ha reagito. Avrei
potuto denunciarla, ma avrei coinvolto i miei alunni - e i loro genitori - in
una situazione assai spiacevole. Unica soluzione possibile: andarmene!