FabLearn Italy 2019, appuntamento del
ciclo delle FabLearn Conferences, è una conferenza internazionale che riunisce
ricercatori, insegnanti, educatori e professionisti che lavorano per integrare
i principi del Making e della Robotica Educativa nella didattica formale,
non-formale e informale. La FabLearn
Italy è associata all’iniziativa mondiale FabLearn, che supporta la diffusione
dei principi del costruzionismo nell’apprendimento ed è basata sul lavoro di
Paulo Blikstein, Professore Associato presso la Columbia University, e del
Transformative Learning Technologies Lab (TLTL). La seconda edizione del
FabLearn Italy è organizzata quest’anno all’interno della collaborazione fra
INDIRE e l’Università Politecnica delle Marche, e finanziata dal PON “Per la
Scuola” 2014-2020 Progetto Coding e Robotica.
Riportiamo a tal proposito un commento
sulla conferenza del Prof. Scaradozzi, co-chair della conferenza FabLearn Italy
2019 e ricercatore presso l’Università Politecnica delle Marche.
“FabLearn Italy 2019 sarà uno spazio
inclusivo, un luogo d’incontro e di scambio per tutti coloro che sostengono, o
vogliono scoprire, l’approccio maker nella didattica. Il punto di forza sarà
senz’altro la contaminazione fra le diverse sensibilità di insegnanti,
ricercatori, studenti, professionisti, che dal nostro punto di vista
rappresenta la chiave di volta per una vera crescita delle metodologie
proposte. Si parlerà di fablab e makerspaces a scuola, di didattica
laboratoriale, di robotica educativa, di robotica assistiva a sostegno
dell’apprendimento, di come innovare gli spazi e gli ambienti scolastici per
supportare l’esperienza educativa. Lo faremo insieme ad alcuni dei più grandi
esperti di queste tematiche, tra cui Paulo Blikstein, professore associato alla
Columbia University e fondatore dell’iniziativa globale FabLearn. Ricordo a
tutti che la scadenza per presentare un proprio contributo durante la
conferenza è stata posticipata al 7 Ottobre. Tutti gli short-paper e i poster
accettati verranno pubblicati gratuitamente in open access e, nel caso degli
short-paper, revisionati per l’inclusione su Scopus.”