In Francia i compiti a casa sono vietati
alle scuole elementari da una legge di più di sessant'anni fa. L'obiettivo
perseguito è quello di evitare la disparità tra gli studenti in relazione all'aiuto che
possono ricevere a casa: alcuni genitori possono seguire i figli, altri invece
no, per tutta una serie di ragioni. Dunque alcune famiglie possono assoldare e
pagare a caro prezzo lezioni private, altre no. Eliminare i compiti a casa era
stata una delle promesse della campagna elettorale del presidente Emmanuel
Macron. La promessa fu confermata nel 2017 dal ministro dell'Educazione francese Jean
Michel Blanquer, che presentò il primo decreto sulla riorganizzazione dei ritmi
scolastici.
Il ministro disse che ci sarebbero state ore di studio
"accompagnato" per i ragazzi che così sarebbero arrivati a casa con i compiti già completati a scuola. Le prime scuole francesi che sperimentarono l'opzione compiti-fatti previdero fino a
quindici ore di lezione mensili in più per svolgere i compiti. Tra le novità di
quel decreto c'era la possibilità per le scuole primarie di adottare la
settimana di quattro giorni, la nascita di classi bilingue ed europee, la
reintroduzione dello studio del latino.
In Italia la storia dei compiti a casa
inizia con il ministro democristiano Mario Ferrari Aggradi che il 14 maggio 1969
scriveva: “Questo ministero è venuto nella determinazione di disporre che agli
alunni delle scuole elementari e secondarie di ogni grado e tipo non vengano
assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno
successivo a quello festivo, di guisa che nel predetto giorno non abbiano
luogo, in linea di massima, interrogazioni degli alunni, almeno che non si
tratti, ovviamente, di materia, il cui orario cada soltanto in detto giorno. Si
potrà del pari far luogo ad interrogazioni quando ciò sia richiesto dallo
stesso interesse degli alunni, in vista di scrutini o di esami imminenti, ad
esempio per poter riparare in caso di precedenti valutazioni sfavorevoli”.
Per finire ( saltando tante altre autorevoli posizioni sull'argomento ) con il recente annuncio del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti che a
Radio1 nelle trasmissione “ Un giorno da pecora “ ha detto: “Vorrei
sensibilizzare il corpo docente e le scuole a un momento di riposo degli
studenti e delle famiglie affinché vengano diminuiti i compiti durante le
vacanze”.
Aldo Domenico Ficara