ANCODIS: Decreto Legge sulla scuola e nessuna attenzione ai temi della governance nelle autonome Istituzioni scolastiche.
E’ in dirittura di arrivo al Consiglio
dei Ministri il cosiddetto “Decreto Scuola” che si propone di affrontare le
emergenze con “misure di straordinaria necessità ed urgenza nei settori
dell’istruzione, dell’università, della ricerca e dell’alta formazione
artistica musicale e coreutica”.
Quali potrebbero essere le vere
emergenze di oggi della scuola italiana? Secondo Ancodis l’insufficiente numero
di docenti di posto comune e di sostegno, l’inadeguatezza numerica del
personale ATA, i tanti edifici scolastici pubblici e privati con gravi o importanti
problemi connessi alla sicurezza e all’abbattimento delle barriere
architettoniche, la revisione della governance scolastica fondata ancora su due
figure (DS e DSGA) ma certamente non adeguata ai moderni bisogni delle autonome
Istituzioni scolastiche.
Siamo convinti che affrontare queste
emergenze significhi dare le risposte per una visione di scuola efficiente
nell’organizzazione, efficace nei servizi, di qualità nell’offerta formativa
per i nostri alunni.
Rileviamo, invece, dalla lettura del Decreto
che soltanto al tema del reclutamento (con relativa abilitazione) del personale
docente nella scuola secondaria viene data risposta (art. 1) attraverso una
procedura straordinaria (che Ancodis valuta positivamente) mentre all’articolo
2 viene posta giustamente l’attenzione al “reclutamento del personale
dirigenziale scolastico….. per assicurare la funzionalità delle Istituzioni
scolastiche” attraverso la previsione normativa di un “corso selettivo per
titoli ed esami, organizzato su base regionale”.
Infine, con l’articolo 3 si chiude
definitivamente la querelle sulla “rilevazione biometrica delle presenze del
personale scolastico…(nonché i DS)” attraverso la sostituzione dell’originario
comma 4 dell’art. 2 della Legge 56/2019.
Per tutti gli altri temi sembrerebbero
non essere rilevati gli estremi dell’urgenza e, soprattutto, della necessità.
Ancodis ritiene, invece, che occorre
affrontare - tra gli altri – QUATTRO temi che favorirebbero positivamente la
qualità del sistema scolastico italiano:
- l’esonero
del Primo Collaboratore o Collaboratore principale (Assistant principal
anglosassone) ai sensi del comma 5 dell’art. 25 del D. Lgs 165/2001 che
affianchi il DS ed il DSGA nella quotidiana azione di governo della scuola. Si
tratta di una figura – spesso oggi impegnata nell’attività didattica - da
sempre presente in ogni autonoma Istituzione scolastica (ex vicepreside) ma non
riconosciuta né contrattualmente né per l’accesso alla carriera dirigenziale;
- previsione
contrattuale delle figure di sistema (quadri o middle management) previste nel
comma 83 della Legge 107/2015 che assumono ruoli delegati nella gestione e
nella organizzazione di ciascuna scuola;
- nuova
progressione di carriera (parallela/integrata) che – oltre l’anzianità di
servizio - riconosca il lavoro e la professionalità di tutti i Collaboratori
dei DS;
- previsione
dell’accesso alla carriera dirigenziale – attraverso concorso regionale - di
quanti hanno assunto ruoli e mansioni nell’ambito del funzionamento gestionale
ed organizzativo di una scuola.
E’ noto a tutti che si tratta di docenti
che negli anni, anche attraverso una formazione specifica, hanno acquisito
quella professionalità senza la quale il DS – seppur altamente qualificato –
non potrebbe portare avanti il progetto formativo della scuola a lui affidata.
“Abbiamo la convinzione – afferma
Rosolino Cicero - di poter affermare che senza il lavoro delle migliaia di
Collaboratrici e Collaboratori del DS una scuola non potrebbe né funzionare né
garantire quella efficiente organizzazione dalla quale scaturisce
conseguentemente la qualità dell’offerta formativa in favore degli alunni
unitamente a servizi efficienti per le famiglie.
Lo diciamo con ORGOGLIO: si tratta di un
lavoro di alto profilo professionale per competenze e responsabilità, che ci
impegna tutti i giorni dell’anno (solare!)”.
“MIUR ed OO.SS. – continua Cicero -
conoscono bene l’importanza del lavoro che svolgiamo a diverso titolo nelle
nostre scuole: ciò nonostante veniamo ripagati con un misero riconoscimento
economico (sempre più esiguo!) e con un inaccettabile disconoscimento
contrattuale”.
Ancodis ritiene che riformare in modo
moderno ed europeo la governance della scuola autonoma sia ormai una legittima
rivendicazione dei tanti docenti che – oltre l’insegnamento – si adoperano con
la collaborazione ai DS e al fianco dei DSGA nella progettazione e nella
realizzazione del progetto formativo e di tutte quelle azioni prodromiche al
suo sviluppo.
“Chiediamo – conclude Rosolino Cicero -
di prevedere tra le necessità l’innovazione del sistema scolastico italiano
attraverso la MERITATA attenzione al tema della sua gestione e della sua
organizzazione e riconoscendo contrattualmente il nostro insostituibile
lavoro”.
I Collaboratori di Ancodis, infine,
desiderano invitare i Responsabili scuola dei partiti ed i rappresentanti delle
OO.SS. ad aprire un confronto nel quale poter fare emergere con trasparenza le
reciproche posizioni e dare la possibilità alle diverse migliaia di
Collaboratori di poterle valutare.
ANCODIS Palermo