MERITO

di Raimondo Rosario Giunta

Per 21 anni ho fatto il preside e per tutti questi anni ho presieduto i consigli di classe nelle operazioni di scrutinio; avevo un'idea chiara sia del profitto scolastico, ma anche dell'ambiente di provenienza dei miei alunni. Di tantissimi sapevo cosa facessero i genitori,dove abitassero e che problemi avessero. La realtà in cui ho lavorato e in cui trascorro i giorni della mia pensione non è di grandi dimensioni,per cui spesso mi tocca di incontrare ex-alunni o i loro genitori. Mi informo come se fossero ancora sotto la mia responsabilità.Bene per farla breve,quelli che si sono sistemati meglio non sono quelli che andavano bene a scuola,che non facevano assenze , che partecipavano alle attività scolastiche. Proprio per nulla. Quelli che si sono sistemati comodamente e in sede sono quelli che avevano famiglie solide dietro le spalle e ben ammanigliate;quelli che comunque andassero gli affari scolastici e per quanto durassero i loro studi avevano già il posto e/o il lavoro riservato. E spesso e ancora oggi mi chiedo se gli affanni che mi procurava il lavoro non siano stati provati inutilmente o siano serviti solo a quelli che ne potevano fare a meno. La meritocrazia è la legge del più forte e a scuola è a tutti gli effetti un falso ideologico in atto pubblco. Puo' parlare di merito a cuor leggero l'ex-bracciante che ora fa il ministro,ma che non conosce il percorso di milioni di giovani che sono passati e passano dalla scuola. Delle centinaia di migliaia di bambini che vivono in povertà e il cui destino è segnato per quasi tutti quale sarà il loro merito?Quale sarà il loro demerito?Si dice dalle mie parti:Dio ci liberi dai poveri arricchiti;credo che ci dovrebbe liberare anche dagli ex-braccianti che hanno dimenticato la propria storia.