Aumenti stipendiali: insegnanti anestetizzati da una informazione scolastica condizionata



Gli insegnanti sono anestetizzati da una informazione scolastica condizionata dai poteri forti della scuola. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad alcuni aumenti stipendiali conseguenti a rinnovi di contratto.  Il primo è stato quello dei Dirigenti scolastici con un aumento mensile di 540 euro. Il secondo quello degli insegnanti non pervenuto in quanto non esistente. Infatti, mentre per i Dirigenti Scolastici, si ricorda che i sindacati proclamarono lo sciopero del 17 maggio 2019, ottenendo per loro notevoli risultati; per i docenti invece i risultati sono stati nulli o tendenti allo zero, non solo per gli aumenti stipendiali, ma anche per quanto riguarda le assunzioni, per  i sistemi di reclutamento, per le condizioni di lavoro e per i rapporti con gli stessi DS. A questo punto sarebbe dovuta scoppiare una rivolta tutta basata sulla reazione ad una politica dei “ due pesi e due misure “. La domanda è: perché la rivolta non c’è stata ?  Perché l’informazione scolastica tende ad addormentare la rivolta, ritenuta troppo dannosa per il sistema scuola. Ed inoltre  ci si dovrebbe chiedere: come si fa a stordire quasi un milione di insegnanti, fermi alla vacanza contrattuale di solo 8 euro mensili ?  La risposta è immediata: Si fanno politiche comunicative basate sulla speranza e sulla illusione di chi sta economicamente peggio. Illusioni che si identificano in ipotetici quanto improbabili aumenti a tre cifre o peggio quantificarli, come fanno alcune associazioni, intorno ai 200 euro.