Dirigenti scolastici: per non rimanere delusi meglio non leggere questo articolo



Il sociologo Massimo Cerulo ha applicato la tecnica dello shadowing, seguendo “come un’ombra” per un’intera settimana quattro Presidi di scuole secondarie superiori in quattro regioni italiane (Piemonte, Veneto, Calabria, Puglia) raccontando e analizzando comportamenti, dialoghi, interazioni, non detti.
Il risultato è un’innovativa ricerca sociologica che focalizza lo sguardo su una delle figure professionali più discusse degli ultimi mesi, facendo in particolare emergere che oggi il dirigente scolastico italiano è costretto a fare mille mestieri diversi, ma trova difficoltà a essere un vero leader educativo.
Nei quattro casi descritti dal libro del sociologo, il preside trascorre, infatti, gran parte delle sue ore di lavoro facendo fronte ad attività di carattere amministrativo e in senso lato organizzativo, alle necessità di relazione con gli enti locali, con studenti e genitori, e talvolta addirittura a obblighi di natura giudiziaria in luogo dell’avvocatura dello Stato. Manca quasi del tutto, invece, la leadership educativa: in nessuna delle scuole investigate il dirigente è colto mentre discute con il collegio o i singoli docenti degli specifici indirizzi educativi della scuola, dei pregi o dei limiti delle attuali pratiche didattiche adottate (e come possibilmente rinnovarle), dei problemi di questa o quella classe o di questo o quel dipartimento.