Il concorso per merito distinto era il riconoscimento di competenze culturali e professionali



Con il Decreto 417/74  viene abolito, insieme alle note di qualifica, il “concorso per merito distinto”, un istituto nato con la riforma Gentile (art. 9 e 10 del Regio Decreto 6 Maggio 1923, n° 1054) e modificato nel 1958 sotto il ministro della pupblica istruzione Aldo Moro. Il merito distinto era il riconoscimento di competenze culturali e professionali premiate con un'accelerazione di carriera. Consisteva in un concorso per titoli ed esami (uno scritto e una lezione) o per soli titoli (a seconda  della  fascia  stipendiale  di  appartenenza).  Indetto  annualmente,  vi potevano partecipare insegnanti con determinate anzianità di servizio. La possibilità di accelerazione era prevista per un'aliquota di posti pari al 50 o al 25 per cento del numero degli insegnanti della materia o gruppo di materie cui si riferiva il concorso.


Quando fu abolito, quel concorso aveva sicuramente fatto il suo tempo, così come l'avevano fatto le “note di qualifica”. L'errore allora non fu abolirli entrambi, ma il non sostituirli con meccanismi più adeguati.
Il mito dell'unicità della funzione docente, e ancor più dell'egualitarismo, sotto cui sono andate via via annidandosi mediocrità e pigrizia, è stato da allora contrapposto a qualsiasi articolazione e differenziazione della carriera docente.