Dai dati del monitoraggio sulla
didattica a distanza che ha coinvolto tutte le scuole italiane si evince che il
93% degli alunni risulta raggiunto da qualche forma di attività da remoto in
questo periodo di contagio dacoronavirus.
Ma è un dato da prendere con le molle
perché include le forme più variegate di comunicazione: dalle più evolute, come
l’uso di piattaforme online, alle più “basiche”, come i messaggi via posta/chat
/telefono. Con alcune scuole, o singole classi, che sono ancora ferme al palo.
E non è neanche questione di Nord-Sud o centro-periferia perché eccellenze e
ritardi si trovano a macchia di leopardo lungo lo Stivale.