Gli insegnanti si impegnano ma i server dei principali editori scolastici non stanno reggendo il colpo


Nella Didattica a distanza gli insegnanti fanno quel che possono, ma a volte non è abbastanza. In questi giorni si sente parlare in tv o alla radio di docenti smart che già da settimane organizzano videocorsi interattivi on line e somministrano e correggono verifiche digitali a distanza.  Questo è vero per gli insegnanti già formati nella didattica on line, ma nella realtà per  la maggioranza di loro non è così – il che non vuol dire che non si stiano dando da fare ( corsi di formazione per video lezioni, chat con i propri studenti, utilizzo dei social ). Infatti, molti docenti che non erano preparati all’emergenza, ora stanno cercando di lavorare da casa sui supporti digitali, e di conseguenza stanno impazzendo. Improvvisamente tentano di usare le piattaforme digitali che gli editori scolastici hanno realizzato negli ultimi anni, lavorando a casa molto di più di quanto avrebbero lavorato nelle aule delle scuole. I rappresentanti avevano garantito che fossero facili da usare. Magari in una situazione normale sarebbero davvero facili da usare, ma questa non è una situazione normale, e i server dei principali editori scolastici italiani non stanno reggendo il colpo.