Mobilità 2020/21: sia il Governo al massimo livello a farsi carico di questioni che esigono un alto livello di competenza
Riportiamo il testo firmato da tutti i
sindacati sull’ordinanza relativa alla mobilità 2020/21. Nel testo si scrive: “
La decisione di dar corso all’ordinanza sulla mobilità del personale
scolastico, così come al rinnovo delle graduatorie del personale ATA, nella
situazione di emergenza che il Paese e la scuola stanno vivendo è inquietante,
ed è proprio difficile capire come si faccia a sostenere che si tratta di una
decisione presa nell’interesse del personale scolastico. Da anni le domande di
trasferimento si fanno online, ma ciò non toglie che il periodo di
presentazione delle domande veda coinvolte decine di migliaia di persone che
hanno necessità di ricorrere alle segreterie scolastiche, agli uffici
dell’Amministrazione, alle sedi sindacali, sempre affollate ogni anno
all’inverosimile per soddisfare richieste di informazione e assistenza da parte
del personale docente e ATA.
Pensare dunque di prevedere lo svolgimento di
questi adempimenti come se questa fosse una situazione ordinaria significa
essere completamente fuori dalla realtà. Divieto di circolazione delle persone,
scuole e uffici chiusi come è noto fino al 3 aprile, in Lombardia fino al 15,
con la possibilità purtroppo di dover mettere in conto ulteriori proroghe.
Fissare il termine delle domande al 21 aprile è assoluta mancanza di buon senso,
incompatibile con le restrizioni alla circolazione delle persone giustamente
adottate dal Governo, ma anche e soprattutto totale mancanza di rispetto per
tante lavoratrici e lavoratori che oltre a vivere situazioni personali e
familiari pesantissime, purtroppo in molti casi anche direttamente colpite
dalla malattia, stanno producendo uno sforzo encomiabile per mantenere viva,
tra mille difficoltà, l’attività didattica e la relazione educativa con gli
alunni.
Tutto ciò fa passare in secondo piano la pur gravissima violazione,
ancora una volta, delle regole che assegnano la mobilità all’ambito della
disciplina negoziale, così come delle intese per aggiornare alla luce di novità
normative i contenuti del contratto. Un confronto negato, che avrebbe fra
l’altro consentito di individuare modalità diverse per gestire in tempi e modi
ragionevoli la mobilità del prossimo anno scolastico, tenendo conto
dell’impatto devastante che questa emergenza sta avendo sulla vita delle
persone e dell’intera società.
Mai come in questi frangenti sarebbe necessario
accogliere il messaggio all’unità e alla compattezza rivolto al Paese dal
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella; spiace constatare che una
ministra e il suo ministero si muovano in direzione opposta, moltiplicando le
occasioni di tensione e conflitto piuttosto che ricercare unità e condivisione.
Emergono con evidenza gravi limiti, sia a livello politico che amministrativo,
nella capacità di governo di un sistema complesso come quello dell’istruzione.
È necessario che sia il Governo al massimo livello a farsi carico di questioni
che esigono un alto livello di competenza e di responsabilità “.