Medici, insegnanti e associazioni contro
esame di maturità in presenza perché mina la salute degli studenti, degli
insegnanti e dei famigliari. Ma, soprattutto, a tutela delle persone più
fragili. L’iniziativa parte da Palermo e coinvolge docenti e medici. In
particolare, questi ultimi rappresentati da Maria Cristina Maggio della clinica
pediatrica di Palermo, ma le adesioni
sono giunte da tutta Italia: 318 i medici e insegnanti, nonché 22 associazioni
di pazienti che si occupano di tutelare il diritto alla salute delle persone
affette da patologie reumatologiche e rare.
Nel loro documento scrivono al
ministro : “Quali rischi correrebbero quei docenti affetti da patologie
croniche o a diretto contatto con genitori anziani da accudire? Cosa accadrebbe
se, confermata la notizia di un esame in presenza, molti commissari
appartenenti alle suddette categorie – non certo per mancanza di volontà ma
spinti da causa di forza maggiore – dovessero trovarsi nella condizione di
dover rinunciare al loro incarico? Come si potrebbe in breve tempo fronteggiare
una tale situazione senza inevitabili disagi per i maturandi e ritardi nello
svolgimento dell’esame? Inoltre, ci preme particolarmente sottolineare che lo
svolgimento di un esame in presenza non terrebbe conto di tutti quei ragazzi
affetti da patologie croniche per i quali tale modalità di colloquio orale
risulterebbe un grave rischio per la salute.
A tutela di quest’ultima, potrebbe
essere reso necessario un esame a distanza, cosa che, a nostro parere,
costituirebbe una discriminazione, che renderebbe ancor più grave lo stato di
sofferenza di questi ragazzi e delle loro famiglie. Alla luce di queste
considerazioni, al fine di garantire quanto più possibile un sereno svolgimento
dell’esame di Maturità 2020, e per tutelare la salute di insegnanti, personale
ATA e studenti, Le chiediamo pertanto che esso venga svolto a distanza,
modalità peraltro già messa in atto e sperimentata nelle varie università
italiane per gli esami di laurea e di profitto.